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lunedì 25 marzo 2013

L'ultima volta dell'Uomo Invisibile

Sono fresco, docciato, munito di fiori e di Comtesse Marie de France Paul Bara. Sono pronto come pochi, manca solo che arrivino le 20:00 e mi defilerò verso quell'appartamentino ficale in zona Sorbonne.
Quando sono salito in camera c'era la macchinetta del caffè americano con tutto il set dei filtri e un frigo.
Hammed è un figo.
Per il televisore mi ha detto ci vorranno un paio di giorni, il tempo di trovarlo rubato, suppongo.

Domattina la riunione inizia alle ore dodici in punto. Nessuno dei mie scoppiettanti amiconi mi ha reso partecipe della cosa e va bene così. O lo danno per scontato oppure sono proprio degli imbecilli. Domani sarà anche il gran giorno in cui, fortunello me, conoscerò di persona il direttore di produzione. Che momento emozionante, mi metterò il tanga a rete e mi depilerò lo scroto in suo onore.
La riunione si articolerà in due parti: la prima con tutto il CdA più Sua Eminenza Tazietti. Nella seconda ci sarà solo il Mentore, in qualità di Presidente, che conovocherà tutti gli alienati e gli comunicherà l'esito della riunione, che non è detto che contempli me come direttore di produzione, dipende da quello che dirà il Consiglio.

Sogno ad occhi aperti che Sadi venga ad aprirmi nuda. Dio come mi piacerebbe. Con quelle tettone sferiche e con quei capezzoloni neri, grossi come ditali, dio che sturbo. E con quei fianchi e con quel culo, dio dio dio. E con quelle gambe e quei piedi, beh insomma, completamente nuda.
Stasera testerò le sue reazioni. Indosso un jockstrap nero che mi solleva anche il pacco e lo fa ancora più grosso, se mai ve ne fosse bisogno.
Devo capirla, è sempre un momento stupendo comprendere le maialerie che passano per la testa della femmina che ti manda in calore solo con un respiro.

Io, di mio, ne avrei già una, di lista di maialerie, abbozzata con le prime centosessantadue che mi sono venute in mente, ma mi guardo bene dal rivelargliele. Faccio l'ometto, tanto lo so che non resisto molto.
Domani pomeriggio Sadi parte in TGV e va a Londra, dai suoi. Dovrebbe, nei piani, tornare martedì dell'Angelo o mercoledì dell'Angelo.
E io di mio sto qua, ad aspettarla.
Nella mia parasuite full opscional, andando a pranzare e cenare al Solito Bistrot.
Una Pasqua esaltante. Davvero.

Chissà se, in concomitanza con la Santa Pasqua, la Musona mi darà un filo di corda. Mah.
Magari potrei farcirle la Colomba. No?

Bene bene bene.
Stasera odorosa passera pakistana stufata ai sapori di cazzo italiano, poi nanna, poi domattina risveglio calmo, magari con una Bertillecolazione in camera e poi alla riunione.
Finalmente, in un modo o nell'altro, cesserà la mia invisibilità.

Mi rilassa i nervi Parigi, sì.
Bonsuarè a tutti.

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