Pagine

lunedì 26 marzo 2012

Basta un niente, delle volte


La Squinzietta è in albergo. E mi chiama. E le duole di essere in albergo lì e non sull’erba e con l’erba qui.
Condividiamo il dolore, ci sosteniamo. In un impulso di rappresentazione figurativa la immagino sul letto a gambe aperte senza mutande, ma la realtà mi smentisce, è in piedi vicino alla finestra, vestitissima, che fuma fuori.
Questa sera è a cena col Signor Mentore, la Signora Mentore e la giovane Mentorina, di diciotto anni, ed è dell’entusiasmo pari a quello che si ha nell’anticamera del dentista. Odia Torino, mi dice. Me ne rallegro, con tutto quello che mi si sono marmellatate le susine a me quando dicevo che odiavo Milano.
Ma domani sarà a London City e tutto cambierà.

“Come ti pare la cosa?” le chiedo.
“Boh, non ci sto capendo un cazzo, non vedo l’ora di parlare col direttore creativo domani a Londra per capire, finalmente, di più”
Grosse aspettative eh. Specie se riposte in un direttore creativo italiano che lavora a Londra.

“Dai Chiaretta, fra poco è Pasqua”
“Taz, da qui a Pasqua è come se mi mancassero sei mesi…” mi dice giù di corda.
“… e poi mia madre stamattina mi ha fracassato le palle per tutto il tragitto. Non vedo l’ora che mio padre torni da Shanghai che così la seda…”

Ma cos’ha da rompere i coglioni, l’artistona, mi chiedo. Ha di tutto un po’, mi spiega. Un tutto un po’ che va da “questa casa non è un albergo” sino a “è ora che ti decidi a mettere la testa a posto e trovarti un lavoro serio”, proseguendo per simpatici “devi ammetterlo che non ce l’hai fatta, che non fa per te, che ci sono ragazzi di vent’anni che ti fanno le scarpe con uno schiocco di dita”. Premio simpatia 2011-2012, insomma.
Consiglio uno sbattimento di coglioni, piuttosto sonoro anche.

“Ho prenotato il ritorno, stamattina”
“Oh bene. Quando?”
“All’alba allucinante di venerdì. Arrivo a Torino verso le 9:30.”
“Dai, dai, dai, animo! Animo cazzo! Che venerdì si pranza assieme ad Hollywood, dai Chiarina!”
“Ad Hollywood?”
“Ehhhh cara mia, cara mia, sarai strabiliata!”
“Ma cosa…”
“Sorpresa al fulmicotone. Tu pensa a tornare che poi ti racconto”
“Eh nu dimmulo dimmulo che c’ho bisugnu Taz dimmulo”
“Ok. Sei pronta?”
“Sì”
“Se va di culo, in settimana è pronta la piscina”
“LA-PI-SCI-NA?”
“Yessa”
Segu trasognato stupore sorridente e proiezioni oniriche di abluzioni agresti.

Vedete, basta un cazzo, a volte, per tirar su di morale qualcuno.
Basta avere il portafogli del Ruggi ed è fatta.
Semplice.

Nessun commento:

Posta un commento