“Ma senti, ma tu cosa vai a fare
su in Lussemburgo, esattamente, Ade?”
E lo so, non ditemelo, lo so da me. Ho contravvenuto alla regola 4,
quella che dice che non si deve chiedere, non si deve chiedere mai, a meno che
non si desideri di essere farciti di fantasiose panzane alle quali, a quel
punto, si è obbligati a credere.
Tennisclebb, tira un vento malefico, freddo, umido, non c’è nessuno
tranne noi. Mangiamo delle cose monosapore di glutammato monosodico dal primo
al dolce. Nonostante ci sia il riscaldamento, l’atmosfera è fredda, perché le
atmosfere delle clebbaus sono progettate per un impatto estivo, non per la
bufera nella tundra.
“Ci porto le cose che ci servono,
ci faccio un po’ di compagnia che non c’ha tanti amici e c’ha la nostalgia”
La saudade che viene dal nord, che tristezza sovietica. Che vita
dimmerda, sinceramente. Sia lui che lei, perché dalla luminosa aura raggiante
che la circonda ora che è qui, capisco con precisione che ‘sto pendolarismo di
ultralusso un pochino la fiacca. Sempre meglio che essere cassaintegrati a
Melfi, comunque.
“Cos’hai fatto di bello senza la
tua Ade, Cicci?”
E’ giusto. Io infrango la norma, lei infrange la norma. A questo punto
sta a me la mano, sta a me decidere se seguire pedissequamente la linea di
onestà morale (mai richiestami) che mi impone di non mentirle mai, oppure di
introdurre una variante mista nella quale non mento, ma ometto. E scelgo
questa. Il peccato di omissione è un peccato veniale, alla fine. E così narro
della Susy, ma ometto la Giulia.
Vento. Roba che sbatte fuori da quella veranda chiusa per l’inverno.
“Ade, non ti ho mai chiesto: ma
tu eri figa ai tempi della scuola?”
Sorride a bocca aperta e, guardando in alto a destra come se cercasse
il monitor che manda l’RVM del suo periodo scolastico, scrolla la testa in
tutti i sensi e poi sentenzia, guardandomi negli occhi: “Ero fighetta sì”.
Fighetta.
E se, in più, era troia come lo è oggi, fatte le debite attualizzazioni
sul corpo da statua, ci saranno stati molti insegnanti ciechi a ragioneria. Sì,
perché la Ade è ragioniera. Rag. Adelina. Che lei si chiama proprio Adelina all’anagrafe. Incredibile. E poi
ci domandiamo come mai l’Italia è allo sfascio.
“E dimmi Ade, il primo cazzo a
che età lo hai conosciuto?”
“In che senso?”
“A che età hai avuto un approccio
col primo cazzo, che so, toccato, segato, ciucciato”
Pensa. Strizzando gli occhi e guardando in alto a destra come se la
stanza fosse piena di fumo, masticando come una porno criceta.
“La prima sega l’ho fatta a
tredici anni a una festina al mio fidanzatino”
Che bello. In un certo senso anche la Ade è umana, è partita come tutte.
Solo dopo è diventata un Ronin della Sozzura Imperiale. Ma che meraviglia. Ma
vi immaginate se questa macchina del sesso si decidesse di ordinare i ricordi e
raccontarli a uno scrittore? Ma quale Melissa P, ma scherziamo. Ma qui mi salta
fuori Adelina B e i cento chilometri di
cazzi. Cento chilometri misurati con i cazzi uno a fianco all’altro,
ovviamente.
Beviamo il caffè.
“A che ora parti per Rimini
domattina?” chiedo appoggiando la tazzina.
“Alle sette passo a prendere l’avucàt”
mi dice col broncio infastidito della bimbaminkia.
“Allora bisogna andare a dormire,
Aduzza” dico appoggiando il tovagliolo, pronto ad alzarmi.
“Ci facciamo una sveltina?” mi
chiede sussurrando e facendomi piedino sotto al tavolo.
Ma certo, amore.
Ci mancherebbe.
Io adoro le sveltine con te.
solo io ho iniziato a 17??? prima nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi :-(
RispondiEliminaE questo cosa ci spinge a pensare?
RispondiEliminache sono una cessa!
RispondiEliminaMa le cesse sono le più porche, perchè si concedono senza problemi, per il puro piacere. E poi non si dice cessa, ma un tipo...simpatica...etc... Certo che se una è cessa e pure una suora il problema è grave...Baci a tutte le cesse GQ (per la cronaca io appaio un pò nerds, ma è solo apparenza, però l'immagine mi frega)
RispondiEliminaIo dico che sono un prodotto di nicchia! ahahahahahahahahahahah
EliminaW la nicchia...
EliminaGQ
Prima di aderire, capiamoci GQ: di che "nicchia" parliamo?
EliminaAnche io ho -timidamente- cominciato a 17: andavo a scuola dalle suore, altro che cessa...
RispondiEliminaB
Ma che tenero, il piedino sotto al tavolo... Anche se, riportata a me, la cosa mi allarmerebbe assai. Ok, con la Ade non corri di certo sto rischio, ma il mio impulso sarebbe come scaricarla dopo. Lo so, son pregiudizi. Io preferisco chiamarlo istinto di conservazione.
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