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martedì 6 marzo 2012

Dialoghi da clebbaus


“Ma senti, ma tu cosa vai a fare su in Lussemburgo, esattamente, Ade?”
E lo so, non ditemelo, lo so da me. Ho contravvenuto alla regola 4, quella che dice che non si deve chiedere, non si deve chiedere mai, a meno che non si desideri di essere farciti di fantasiose panzane alle quali, a quel punto, si è obbligati a credere.
Tennisclebb, tira un vento malefico, freddo, umido, non c’è nessuno tranne noi. Mangiamo delle cose monosapore di glutammato monosodico dal primo al dolce. Nonostante ci sia il riscaldamento, l’atmosfera è fredda, perché le atmosfere delle clebbaus sono progettate per un impatto estivo, non per la bufera nella tundra.

“Ci porto le cose che ci servono, ci faccio un po’ di compagnia che non c’ha tanti amici e c’ha la nostalgia”
La saudade che viene dal nord, che tristezza sovietica. Che vita dimmerda, sinceramente. Sia lui che lei, perché dalla luminosa aura raggiante che la circonda ora che è qui, capisco con precisione che ‘sto pendolarismo di ultralusso un pochino la fiacca. Sempre meglio che essere cassaintegrati a Melfi, comunque.

“Cos’hai fatto di bello senza la tua Ade, Cicci?”
E’ giusto. Io infrango la norma, lei infrange la norma. A questo punto sta a me la mano, sta a me decidere se seguire pedissequamente la linea di onestà morale (mai richiestami) che mi impone di non mentirle mai, oppure di introdurre una variante mista nella quale non mento, ma ometto. E scelgo questa. Il peccato di omissione è un peccato veniale, alla fine. E così narro della Susy, ma ometto la Giulia.

Vento. Roba che sbatte fuori da quella veranda chiusa per l’inverno.
“Ade, non ti ho mai chiesto: ma tu eri figa ai tempi della scuola?”
Sorride a bocca aperta e, guardando in alto a destra come se cercasse il monitor che manda l’RVM del suo periodo scolastico, scrolla la testa in tutti i sensi e poi sentenzia, guardandomi negli occhi: “Ero fighetta sì”.
Fighetta.
E se, in più, era troia come lo è oggi, fatte le debite attualizzazioni sul corpo da statua, ci saranno stati molti insegnanti ciechi a ragioneria. Sì, perché la Ade è ragioniera. Rag. Adelina. Che lei si chiama proprio Adelina all’anagrafe. Incredibile. E poi ci domandiamo come mai l’Italia è allo sfascio.

“E dimmi Ade, il primo cazzo a che età lo hai conosciuto?”
“In che senso?”
“A che età hai avuto un approccio col primo cazzo, che so, toccato, segato, ciucciato”

Pensa. Strizzando gli occhi e guardando in alto a destra come se la stanza fosse piena di fumo, masticando come una porno criceta.
“La prima sega l’ho fatta a tredici anni a una festina al mio fidanzatino”
Che bello. In un certo senso anche la Ade è umana, è partita come tutte. Solo dopo è diventata un Ronin della Sozzura Imperiale. Ma che meraviglia. Ma vi immaginate se questa macchina del sesso si decidesse di ordinare i ricordi e raccontarli a uno scrittore? Ma quale Melissa P, ma scherziamo. Ma qui mi salta fuori Adelina B e i cento chilometri di cazzi. Cento chilometri misurati con i cazzi uno a fianco all’altro, ovviamente.

Beviamo il caffè.
“A che ora parti per Rimini domattina?” chiedo appoggiando la tazzina.
“Alle sette passo a prendere l’avucàt” mi dice col broncio infastidito della bimbaminkia.
“Allora bisogna andare a dormire, Aduzza” dico appoggiando il tovagliolo, pronto ad alzarmi.
“Ci facciamo una sveltina?” mi chiede sussurrando e facendomi piedino sotto al tavolo.

Ma certo, amore.
Ci mancherebbe.
Io adoro le sveltine con te.

9 commenti:

  1. solo io ho iniziato a 17??? prima nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi :-(

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  2. E questo cosa ci spinge a pensare?

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  3. Ma le cesse sono le più porche, perchè si concedono senza problemi, per il puro piacere. E poi non si dice cessa, ma un tipo...simpatica...etc... Certo che se una è cessa e pure una suora il problema è grave...Baci a tutte le cesse GQ (per la cronaca io appaio un pò nerds, ma è solo apparenza, però l'immagine mi frega)

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    1. Io dico che sono un prodotto di nicchia! ahahahahahahahahahahah

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    2. W la nicchia...
      GQ

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    3. Prima di aderire, capiamoci GQ: di che "nicchia" parliamo?

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  4. Anche io ho -timidamente- cominciato a 17: andavo a scuola dalle suore, altro che cessa...

    B

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  5. Ma che tenero, il piedino sotto al tavolo... Anche se, riportata a me, la cosa mi allarmerebbe assai. Ok, con la Ade non corri di certo sto rischio, ma il mio impulso sarebbe come scaricarla dopo. Lo so, son pregiudizi. Io preferisco chiamarlo istinto di conservazione.

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