Lunedì taziale perfetto

Ma che bel lunedì nuvoloso. Ah beh, lasciatemelo proprio dire che questo lunedì mi si confà assai, oh sì, oh sì. Non c’è ufficio, non c’è partenza, non c’è ritorno nella lurida topaia di merda. Un lunedì coi fiocchi, seppure privo di sole, ma questo è un dettaglio che poco sposta l’equilibrio perfetto del lunedì ideale.

Sono nella cucina di Gordon Ramsay e sorseggio una miscela nuova, che non mi dispiace nemmeno un po’.

E penso.

Penso che potrei rilanciare un’offerta al Ruggi e comperarmela, questa casa delle meraviglie.

Sarebbe perfetto possederla, sì. Ha potenzialità infinite, dona piaceri viscerali infiniti. Mi dico: perché non contattarlo mercoledì (dio, il pensiero che anche domani sarà festosamente libero mi fa scappellare sbarazzino) e non esplorare l’opportunità di acquistare questa assurda cattedrale nel deserto, le cui ragioni per cui è stata ristrutturata in questa opulenta maniera sfuggono sia a me, sia al Ruggi che ci ha messo il danaro. Secondo me si è fatto prendere la mano da quel Fabbbbbrizzio che il fatto suo lo sa bene eccome.

Sarebbe un bel colpo, ma temo rimarrà un bel sogno e fine.

Ma anche no. Il Ruggi gioca su ben altri tavoli, adesso. E di quisquilie come questa casupola non se ne cura.

Certo, va detto. Con tutto ‘sto giardino la manutenzione è onerosa, eh. E anche con tutte queste stanze e tutte queste features ultrafichemegawow. E chissà che IMU paga.

Però ne varrebbe la pena. Accidenti se ne varrebbe la pena.

Ieri sera, d’improvviso, che eravamo sotto il portico a chiacchierare, mi prende un accidenti.

Tutto d’un tratto, senza preavviso, da tutto il prato antistante, ma anche da quello laterale e quello posteriore, balzano fuori mille tubini neri che iniziano a spruzzare acqua.

Uno spettacolo da Versailles, non fosse che a momenti ci lascio una coronaria.

Impianto di irrigazione automatico, programmato. Il 30 aprile alle 01:00 egli inizia il suo fottuto lavoro.

Grandioso. Un metrosexual come me adora simili fichezze.

[Sono contento di poter scrivere questa cosa senza sortire i commenti tecnici di un solone pedante che mi regala le sue stucchevoli verità sugli impianti di irrigazione. Chissà come gli rode il culo di non poter intervenire, me la rido già da adesso. Ma se non dovesse resistere, sappia in anticipo che frassinerò il suo commento con un semplice click, tanto per rimarcargli che non è che non posso impedirgli di scrivere, come lui che <<smanettava su usenet>> crede. HA! Buffo.]

Prescindendo dall’angolino del geriatrico che va a vedere gli scavi, questa casa è un toccasana per i nervi, sul serio. Interrompere la settimana il venerdì pomeriggio e fare qui venerdì pomeriggio, sabato e domenica, ha un effetto strano, ma molto tonico. Il lunedì è peggiore di un lunedì affrontato stando nella topaia, questo va detto. Ma da martedì il conto alla rovescia è stimolante. Ci si fa il mazzo, si fatica, ma si sa che poi, al venerdì, si viene qui e ci si ritempra come se si andasse in vacanza. E questo, credetemi, è molto bello. Chiaro, la cosa va spiegata sino in fondo: se non ci venissi qui con la Chiara sarebbe una rottura di balle deprimente. Ma io ci vengo qui con la Chiara e quindi nema problema.

Il prossimo week-end sarò Chiaraprivo, già. Potrei sopperire con una cosa bizzarra: potrei invitare qui Inquieta e la Milly e le loro ancelle per un bucolico pranzo alla brace. Due bei polli grassi da arrostire allo spiedo e del buon vino rosso. Sarà all’altezza del loro status? Indagherò.

Tempo nuvoloso, temperatura fresca e dicono che a pomeriggio pioverà.

Dettagli ininfluenti, nel lunedì taziale perfetto, sì.