Ma perché di venerdì? Perché qualcuno si prende sempre la briga di
rompere il cazzo di venerdì? Domani è sabato, poi c’è domenica, ma non possiamo
parlarne di lunedì? Che tanto se c’è da fare del lavoro, sempre di lunedì lo si
farà. E invece no. Gente di merda.
Comunque ora è finita. Tutti a casa. Finalmente.
Adesso ci vado anche io, a casa. A farmi una doccia e anche una sega
pensando a ieri sera. Le tre Grazie Musiciste mi hanno davvero arrapato come un
muflone. Cazzo se me le sarei scopate tutte e tre.
E, secondo me, la Violinista cavallona di culo scopa bene.
Però non devo perdere la concentrazione, non devo divagare, devo
mettere a punto le idee.
Devo decidere. E devo farlo ora.
Perché dovete sapere che a pausa pranzo, mentre ingurgitavo dei
sandwich orrendi, ho mandato un messaggino crudo, asciutto e violento alla
SquawMarina.
Così, per saggiare la consistenza delle sue grandi labbra. Per vedere
come reagiva.
Le ho scritto questo: “Sono
affamato e ho voglia di carne cruda da divorare. No ti sarai mica dimenticata
di me, vero?” che mi pareva sufficientemente orientato e foriero di
sozzerie a base di corde, rotelle e piscia.
E la cagna bastarda in calore, seppur dopo un discreto tempo, mi ha
risposto.
“Scusa il ritardo, posso solo
ora. Mi ricordo benissimo di te io dimentico solo le cose sciocche”
Liturgie classiche, pseudo intense, con risvolti intimistici di sta
mazza randazza.
A questo punto, la decisione. Io non messaggio più, non sono una
patronatina griffata frigida. Io se messaggio le comunico luogo, ora e come
deve venirci vestita. Ma il punto non è questo. Il punto è: sono proprio sicuro
di volermi adattare alla regole di scambio di Inquieta? A parità di sforzo è meglio
concentrarsi a preparare la Squaw, introdurla, sopportare troiate e cagate,
oppure è meglio sgattaiolare dietro la pattumiera coi topi e la spazzatura e
agganciare Svetlana fuori dalla casa e montarla nel culo sino a farle perdere
la voce a furia di gridarmi in russo che ne vuole di più?
Perché ieri sera, quella Mente Maligna della Milly, mi ha fatto cadere
alla colombella un’informazione mica da poco: nel più ampio discorso mi ha
detto in quale palestra va ad allenarsi Svetlana. Certo, direte voi, ma mica
puoi metterti lì davanti alla palestra tutto un giorno a farle la posta. E io
vi risponderò che è vero, ma poi aggiungerò che non è affatto necessario, poiché
in una precedente colombella liberata dalla Sordida Milly, ho saputo che
Inquieta è una rompicoglioni impressionante: se Svetlana non torna dalla
palestra alle sei in punto la vecchia puttana scatena il casino. Facile no?
Milly è diabolica: da un canto mi sconsiglia di insidiare l’infoiata servetta
amazzone della vecchia di merda e dall’altra mi sgocciola due info per andare a
braccarla da solo.
Non posso, non posso prendere decisioni strategiche quando sono stanco,
non ho tempo a sufficienza e continuo ad avere negli occhi il culo di Habana
avvolto in quella tunica bianca. Merda. Ho una voglia di leccarle il buco del
culo sudato, con tutta quella bella pelle nera liscia, calda, odorosa di Regina
d’Ebano.
Mi spaccherei una sega anche adesso.
Calma, ci vuole calma. Calma sovrana. E ordine.
Nessuna decisione. Non oggi. Sono troppo arrapato, troppo stanco e
troppo scazzato.
Vado a casa, mi faccio una doccia e una sega, poi mi vesto e esco a
mangiare. Vado alla Solita, che è un pezzo che manco. Così mi sparo due
chiacchiere con la Marghe, tiro le dieci e mezzo e poi vado al Circolo. Tanto è
venerdì e non ci sarà nessuno, se va come va sempre. Tiro la chiusura e poi mi
invento qualcosa per farmi sollazzare il Grancazzo Rampazzo che mi ritrovo da
quelle due dee del sesso sudicio: Milly e la sua Troia di Ebano.
Cazzo sì.
Ho voglia di essere divorato.
Ho voglia da bestia.
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