Correva l’anno 1992.
Fu per pura curiosità, la prima volta. Si sapeva benissimo che in quel
tratto del fiume c’era una discreta densità di maiali che andavano là a
segarsi, singoli od in gruppo, spesso favoriti dalla vista di coppie
esibizioniste che stabulavano nei paraggi cercando di scatenare la falegnameria
selvaggia nei maiali o cercando altre coppie, o singoli, o singole, pari
requisiti.
E così, per pura curiosità, un bel pomeriggio di agosto vacanziero ci
andai anche io. Per vedere se era vero e come funzionava. Vestendo i panni dell’observer,
insomma.
Arrivai in quello che mi pareva tutti indicassero come quello “caldo” e
col mio asciugamanino ed il mio bel costumino (rigorosamente Speedo da una
vita, perché ci sono regole gay alle quali non mi sono sottratto mai) mi
piazzai a vedere cosa succedeva. E fu una rivelazione. Una rivelazione che mi
sconvolse, perché imparai cose sul mio istinto che non conoscevo e che erano
ben prepotenti.
I due signori erano nudi. Completamente e totalmente ed assolutamente
nudi. Entrambi sulla quarantina. L’aspetto fisico, i canoni della bellezza che
all’età di poco più di vent’anni erano basilari, divennero come d’incanto
superflui. Assaporai il bacio dolce di caramello della seduzione. Fui folgorato
dalla sfrontatezza, abbagliato dalla crudezza del nudo ostentato, provai
eccitante vergogna e sdegno. Non facevano nulla per nascondersi, ma al contrario,
facevano di tutto per mostrare. Mostravano a un tizio che sedeva poco in là,
anch’egli nudo, seduto sul suo asciugamano, che si masturbava. Una liturgia che
ben presto imparai nelle sue più intime sfumature.
Nuda. Era nuda. Quella madre moglie zia signora era tutta totalmente
nuda, con quell’insolente triangolo peloso e quei capezzoli larghi e stupendi.
Nuda.
E si dimostrava avvezza ad avere accanto, poco in là,
un giovanotto che si masturbava. La signora madre moglie zia era adusa a sostare in prossimità di sconosciuti che si masturbavano guardandola,
senza nessuno sdegno, ma con surreale naturalezza e calma pigra, compacente, osservando
cotanto smanettare come si osserverebbe un pattino al Lido degli Estensi.
Compiacente abitudine, agio nella situazione oscena. La signora madre
moglie zia non era quel monumento di adulto equilibrio che si poteva credere;
era carnale, umana, amorale ed esibizionista. Quali pensieri passavano per
quella mente di moglie madre signora zia quando la si incontrava al mercato con
le borse della spesa, apparente icona stabilizzata dell’evoluzione della vita
verso roccaforti di equilibrio saggio?
Seduzione fiammeggiante, spiazzante, desiderio di ricambiare quella
cascata ormonale bollente e gelata che mi veniva indotta con la stessa moneta,
voglia di insudiciarmi di adulte porcherie, voglia di essere deprecabilmente
osceno, sapendo di essere apprezzato proprio per la mia deprecabile oscenità.
Voglia di osare l’inimmaginabile sapendo che sarebbe stato non solo
tollerato, ma goduto.
Via il costume, bollente desiderio di essere visto, la mano che corre e
accarezza, la durezza gonfia e svettante, guardatemi amici, guardatemi, sono
nudo, in pubblico, come voi, sono eccitato, non ne faccio mistero, ostento la
mia intimità, mi masturbo godendo di farlo dove non si deve e davanti a
sconosciuti, guarda, signora madre moglie zia, guardami il cazzo duro.
E quel capo che si gira, quella mano che si appoggia alla fronte per
frangere i raggi del sole, che soddisfazione, mi guarda, sta guardandomi il
cazzo che impugno come uno scettro ed il cuore va a mille quando la signora
madre moglie zia si accarezza la pancia guardandomi molle ed oscena, schiudendo
le gambe per mostrarmi la fessura bollente e il marito compiaciuto le accarezza
i morbidi seni materni e parlottano e lei sorride e scambia opinioni con lui,
mentre apro le gambe e schizzo godendo di staffilate violente nel midollo
spinale, che una nuova era si è avviata, una nuova verità è sancita, non v’è
dubbio alcuno, sono un porco esibizionista e guardone e mi piace e sguazzo e
godo nel sudiciume delizioso di questo antro privato e segreto che sono pronto
a mostrare a chiunque.
Ricordi meravigliosi.
Evviva. Che bella scoperta!
RispondiEliminache bello ricordarsi come tutto è cominciato, vero?
RispondiEliminaPs: nel 92' avevo quasi quattro anni, io :)
RispondiEliminae lungo il fiume all'epoca ci andavo con mio nonno a cogliere le margheritine, lolitina ancora bimba e innocente ;)
Ah, quanti ricordi. Nel '92 io ero dall'altra parte del mondo e molto felice. Bei tempi...
RispondiEliminaB
Nel 1992 erano 10 anni che avevamo vinto i mondiali in Spagna, avevo 25 anni e mi mancava un esame alla laurea, ero fidanzato con una psicopatica e non sapevo che cazzo volevo fare della mia vita. Ero andato in vacanza a Jesolo con i fratelli fini (C e la sorella, chiamata così anche se era un maschio per via del suo essere femminilmente gaio). In sostanza posso dire che non è stato un grande anno se non per la maturità di mia sorella che ha spaccato il culo ai passeri prendendo 60/60 alla maturità. Brava sorellina! GQ
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