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domenica 26 febbraio 2012

Ebbasta


Bonjour.
La giornata di ieri è iniziata con un blocco di considerazioni.
Tali considerazioni erano focalizzate sull’episodio di sesso a quattro svoltosi venerdì sera a casa del Costa.
Nell’ambito di tale evento mi sono accoppiato con la Susy (Labarista) ottenendone e donandole un godimento decisamente al di sopra dell’intensità di godimento sin lì riscontrata a quattro, ma forse anche superiore a quello che lei ritrae abitualmente col Costa.
L’ipotesi era che i rispettivi “partner naturali” cioè la Ade ed il Costa, al cospetto di tale intenso piacere, ne fossero risultati feriti, addolorati o ingelositi.
A seguito dell’ipotesi e di alcuni ragionamenti fatti con un’amica nelle prime ore del mattino, è emerso come ragionevole “soluzione” quella in cui io, io Tazio, avrei dovuto evitare di partecipare alla cena di ieri sera, poiché poteva essere plausibile il perpetuarsi di un’altra situazione di sesso di gruppo. Pareva anche sensato, inoltre, parlare con la Ade e comunicarle il mio progetto di non partecipare alla cena a causa di tale particolare “intensa affinità sessuale” inattesa, tra me e la Susy.
Bene.

Sulla base di questa ipotesi, sino a mezzogiorno mi sono rammollito il cervello pensando alla mia percentuale di animale e di uomo, alla incomprensibile "carota e bastone" che mi vorrebbe (?), al valore dell’amicizia e del sentimento, fondendomi in seghe mentali che, grazie a dio, verso l’una sono andate completamente svanendo per lasciare posto ad un punto di vista decisamente più pragmatico e decisamente più convincente.
Dell’ipotesi “godi troppo con un’altra e quindi non scopare più a quattro se c’è lei” rimanevano molto acquosi ed indefiniti due punti essenziali.

Il primo punto riguarda il ruolo di centralità colpevole che andavo assumendo in questa lettura; sembrava quasi che, durante una serata in cui si giocava a bridge, mi fossi infrattato in una camera con la donna del mio amico e, mentre la mia donna ed il mio amico, ignari, di là discettavano di Joyce, io e lei avessimo pecorecciamente chiavato. E questo mio ruolo è insostenibile. Ed inaccettabile. La realtà è che quattro adulti consenzienti, hanno deciso di accoppiarsi sessualmente tutti assieme, in uno schema tutti contro tutti e ad un tratto di quello schema, senza nessuna forzatura o violazione di norme interpersonali, è accaduto che io mi sia accoppiato con la donna del mio amico, al pari di quanto lui stava facendo con la mia donna. Non ho, in alte parole, fatto nulla che andasse al di fuori di ciò che era il preciso obiettivo condiviso: fare sesso a quattro.

Il secondo punto è la continuazione estesa del concetto: quando quattro adulti consenzienti decidono di giacere sul medesimo letto per fare del sesso con lo schema tutti contro tutti, nell’ulteriore considerazione che tutti quegli adulti provengono già da simili esperienze, ovvero nessuno viveva quel momento per la prima volta in vita sua, soffrendo della sindrome “ma io non sapevo e non credevo che”, ritengo assodata e ben nota a tutti l’eventualità che due di loro, pur non appartenendo alla coppia regolare, accoppiandosi possano godere.
Trattandosi di sesso, che è argomento noto a tutti a partecipanti, appare decisamente insostenibile e puerile pretendere di stabilire quanto sia lecito godere, specie considerando che in maniera consenziente si è deciso di farlo in quattro nello schema tutti contro tutti non certo per diminuire il godimento, ma al contrario per ritrarne più di quello ritraibile con il solo partner naturale.

E questo è sostenibile , razionale e sensato.
Se poi il Costa (non dico la Ade, poiché la Ade è assai avvezza a queste circostanze ed ha uno stile preciso) ha scoperto di essere turbato dall’eventualità in cui Susy Labarista possa godere con un altro molto di più di quanto gode abitualmente con lui, beh, in quel caso il problema si circoscrive all’interno della coppia Costa-Susy, dove dovranno essere chiariti tra loro ambiti, limiti e decisioni per il futuro.

Per queste ragioni, che mi sono apparse e mi appaiono tutt’ora razionali, logiche e pertinenti, ho rifiutato con forza la tentazione a cedere alla tesi della mia colpa, in quanto insussistente e fantasiosa ed ho ritenuto di agire nell’unica maniera sensata: non facendo nulla ed andando alla cena tra amici a cui eravamo stati invitati anche io e la Ade.
Bonjour.

6 commenti:

  1. Ho letto prima l'ultimo post e poi questo. Ma per carità del Signore Iddio, sensi di colpa? Avanti, popolo.

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  2. NO ecco no... io non l'ho mai fatto (ma mi piacerebbe eh... eccome se mi piacerebbe) ma sono convinta che in questi casi gelosie e sensi di cola debbano stare molto molto molto lontani dal letto...

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  3. [...] ma sono convinta che in questi casi gelosie e sensi di cola debbano (dovrebbero ma non lo fanno) stare molto molto molto lontani dal letto... [...]

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  4. se non lo fanno, vuol dire che il gioco è impari... no?

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