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sabato 3 marzo 2012

Il porno


Bonjour, cazzo.
Sorseggio il mio caffè con l’accappatoio aperto, dietro i vetri della mia lurida cucina. Ho il cazzo scappellato e ingrossato e vorrei farlo vedere alla mia dirimpetta con la quale non giochiamo più da una vita al mostrami-che-ti-mostro che ci piaceva tanto.
Sono le dieci e credo fosse dai tempi del liceo che non dormo così tanto. Sarà forse che mi sono veramente addormentato alle sei?

Bonjour, cazzo.
Come farà, la Susy, a lavorare una giornata intera oggi?

Bonjour, cazzo.
Sono dolorante in ogni parte del corpo. Ho un filo di mal di testa ed un alito acido che potrei staccare le piastrelle della cucina soffiando. E della mia dirimpetta nessuna traccia di vita. Apro e sento l’aria fredda che mi investe la pelle, quasi un segnale che dice con voce meccanica “coprirsi – stagione non adatta”.
Guardo giù a destra il terrazzino del Cazzulati. Povero Cazzulati, ci aveva speso denaro e tempo della badante per tenerlo pulito lindo e ordinato e adesso guarda quei cinesi a che razza di cagatoio l’hanno ridotto. Che poi si dice “cinesi” con la medesima precisione con cui si dice “uomo bianco”, perché chissà da dove vengono. C’è una ragazza carina, tra loro. Le asiatiche hanno i peli della figa neri, grossi e dritti. E dei bei piedi. Sarebbe un bel diversivo un’asiatica. Una volta dovrei andare da I-Fan. O Ifan.
O come cazzo si scrive.

Bonjour, cazzo.
Fa fresco, sono ancora in ombra dal mio lato, ma non ho cazzi di chiudermi l’accappatoio. Sorseggio con la tazza nella sinistra e gioco con la cappella con la destra. Oh, Dirimpetta, và che ti perdi del buono eh. Io te l’avviso, come dice la Ade. La Ade. Che gran figa che è la Ade. Non vedo l’ora che torni. Non vedo l’ora che torni per istigarla ad essere la Ade senza limiti da Academy Awards e cancellare così, definitivamente, i primati assoluti che quell’altra lì ha raggiunto stanotte senza sforzo né teatralità. E’ una scelta di campo che va fatta. Bisogna decidere. Facciamo la quadriglia porn style? Bene. Facciamola. Condiamola di emulazione del porno di cui siamo ghiotti, ricreiamo le situazioni che ciascuno ha stampate nella mente e basta. E la Ade è maestra. Lei non la batte nessuna. Giochiamo al porno e la Ade vince. Basta. No che una decide, una notte, che non fa moine porno e fa la donna femmina e alla fine mi trascina in una notte di sesso che mi costringe, mio malgrado, ad annoverarla tra le prime tre migliori notti di sesso della mia vita. Bisogna fare scelte di campo e io non esco dal seminato. E’ andata così? Benissimo. E’ stato travolgente. Ok. E’ stato fantastico? Ok. E’ palese che abbiamo un’affinità animale perfetta? Ok.
Ma io voglio la Ade. Perché io scelgo il porno.

Bonjour, cazzo.
Che poi, anche la Ade, cazzomerda.  Se era qui invece che lì, ‘ste cose non sarebbero successe. E un pochino mi deve aiutare pure lei, cazzomerda. Ma è andata così e oramai amen. Ma è l’ultima volta. Mai più. Io non c’ho il fisico né i coglioni di mettermi lì a fare introspezioni facendomi domande e dandomi risposte e analizzando e valutando e riflettendo. Basta. Io voglio fare il porno con la Ade porno, non l’amante con la Susy. Io voglio parlare, dire sozzure, toccare limiti isterici, profanare, dissacrare, sbarellare. Non voglio farlo alla missionaria in continuazione senza rendermi conto che è passata un’intera notte, venendo non so quante volte e godendo così profondamente da averne paura e poi odiare l’orologio che son già le cinque.
No. Io voglio il porno.
Cannibale, spietato, sollecitante, stimolante, voglio la scossa elettrica, voglio il consumabile, il retail.
Non voglio le mani calde che mi fanno commuovere. No. Non voglio i baci in bocca che mi fanno venire con lei. No. Porno. Mucchio. Esibizionismo. Ecco cosa voglio. Voglio la Ade puttanina sul marciapiede in agosto con quegli zoccoli ai piedi che mi rendono folle. Ecco cosa voglio.  
Sì.

Bonjour, cazzo.
Ma la Marisa dove cazzo è? Boh. Rientro che fa un freddo bestia e non vorrei cagarmi addosso, nudo con l’accappatoio aperto. Mi verso un’altra tazza di broda e penso che oggi, che sembra primavera, è l’ultimo giorno di illusioni. Da domani comincia a peggiorare, da lunedì piove che dio la manda.
Sai che inculata se qualcuno, oggi, credesse che perché ci sono diciannove gradi di massima è primavera? E poi lunedì come la mettiamo? Ci diciamo che è ancora inverno e ci siamo sbagliati? Bella cazzata.
No.
Io non mi illudo che sia primavera solo perché ci sono diciannove gradi.
Io no.
Io voglio il porno.

4 commenti:

  1. credi di cavartela così??? voglio i dettagli ;-)

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  2. eh si, stai un po' cercando di evitare il nocciuolo della questione...

    non va bene, no no.

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  3. Suvvia, lasciategli metabolizzare il fatto che gli è piaciuto ben più del previsto. Succede.

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  4. e pensare che la disprezzavi dal profondo, la barista.. ;)

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