Conversazioni edificanti

Entro nell’ufficio di N, mezz’ora fa.

Ha risolto il problema Costa, forse. E quindi riattacca l’argomento e io ascolto.

T “Cazzo fai la Vigilia di Natale?”

N “Cazzo ne so, boh”

T “E il giorno di Natale? Cazzo fai il giorno di Natale?”

N “Ma che cazzo ne so Tà, manca un mese a Natale”

T “Sì, ho capito, ma se non ci pensi poi ti trovi all’ultimo, cazzo.”

N “E tu cazzo fai a Natale?”

T “Cazzo ne so, boh.”

N “E allora che cazzo mi scassi il cazzo che bisogna prepararsi?”

T “Cazzo c’entra che non so che cazzo faccio per il cazzo di Natale? Almeno ci penso, cazzo”

N “Ci spacchiamo di pugnette con dei bei porno, sei contento?”

T “Beh, allora a quel punto, tiriamocelo nel culo e facciamolo noi un bel porno, no?”

N “Guarda, potrebbe pure essere, però vorrei fare il maschio, se non ti dispiace!” e ride.

T “Cazzo ridi? Comunque per me va bene a prenderlo, anzi, meglio”

N “Culattone di un busone che saresti anche capace”

T “Ah beh, a me piace il cazzo e lo sai. Sarà mica ‘na novità?”

N “Lo so, lo so. MA DI CHE CAZZO STIAMO PARLANDO?”

T “La Vigilia e il giorno di Natale. Si pianifica.”

N “Mo vamo a cagher, daimo togliti dalle balle che c’ho da fare una telefonata”

T “Dai, aspetta. Cazzo fai la Vigilia?”

N “FUORI DALLE BALLE”

T “E a Natale? Cazzo fai a Natale?”

N “Mi alzo e ti stacco un orecchio”

E allora esco. Però poi ci ripenso e metto dentro la testa.

T “Mangi stasera, miscredente che non ti piace il Natale?”

N “Sì. Prenota che è lunedì, vai, vai.”

T “Seriamente una cosa, N”

N “CAZZO VUOI?”

T “Cazzo fai la Vigilia?”

E ha bestemmiato. Non c’ha spirito natalizio, non c’ha.

Chissà che cazzo farà a Natale.

Adesso pubblico il post e poi gli telefono e glielo chiedo.