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sabato 26 novembre 2011

La serra


Una Mini Cooper bianca e nera parcheggia dietro alla mia macchina. Si spengono gli occhioni e scende una ragazza. Una ragazza dai capelli rosso Tiziano, sorridente, un po’ tesa, molto carina nel cappottino blu tagliato a trench coat, con la cintura.

Più tardi, al ristorante, la stessa ragazza carina appare ancor più carina:
abito tre quarti sfiancato viola scurissimo damascato, col collo a barchetta che le lascia scoperti i trapezi e le clavicole sensuali, abito a maniche lunghe, calze coprenti ton sur ton viola scuro, ballerine paperine anch’esse damascate in viola scuro, fatte per quell’abito. Orecchini a pendant d’oro bianco, girocollo d’oro bianco sottilissimo, al polso anelli tintinnanti contro il bracciale charms.Trucco leggero nelle nuance del rosa pastello. Occhi verdissimi.
Bocca erotica più di una vagina.
Bella. Pulita. Bella.

E’ stata una serata bellissima. Mi sono proprio divertito. E’ stimolante, fresca, timida, riservata, ma allegra, spiritosa, ama ridere. Ha un lato fanciullo molto evidente, che rimane anche quando si impegna e diventa seria come una ragazzina brava a scuola che si impegna e si vede che ci sta mettendo della fatica.
Ha la testa sulle spalle, non smignotta, è elegante, è una signora.

E’ appassionatissima di piante, pensate che ha persino una serretta tropicale con la luce artificiale, il riscaldamento e l’umidificatore! Non è straordinario? Sono stato all’altezza della conversazione con le mie conoscenze dell’allevamento degli agrumi in vaso, che dopo ieri sera si sono ampliate di qualche suggerimento davvero prezioso.

E’ una nuotatrice instancabile: ogni sera, dopo il lavoro va in piscina e si fa cento vasche. Mi veniva da dire cazzo! , ma mi sono trattenuto, rispettoso del fatto di non averla sentita dire una parolaccia per tutta la serata.

Non le ho chiesto se ha piercing ai capezzoli o al clitoride e nemmeno se è tatuata con qualche frase oscena sul pube, perché qualcosa nel complesso mi diceva già che la risposta sarebbe stata no. Non ho indagato sul grado di villosità delle pudenda perché qualcosa mi diceva che non sarebbe stata accolta con entusiasmo quella domanda.

Però sono stato molto bene. Come posso dire? E’ stato come quando ti passa la febbre e ti senti bene, dopo una sfiammata alta. E’ stata una pausa dall’inferno, piacevole, affascinante. Mi sono nutrito dei dettagli della sua vita, delle sue cose, dell’immagine delle sue serate in cui legge, in cui ascolta musica.
E’ una ragazza pulita, normale.

Ho evitato anche di dirle “ci facciamo un cannino?” mentre passeggiavamo per le vie della sua Urbanopoli vicina. Qualcosa mi diceva che non sarebbe stata presa bene, l’offerta. No.

Vive coi suoi, ma ancora per poco, perché presto si trasferirà in un appartamentino del centro Urbanopoli. Glielo ha comperato il babbo coi nonni e lei dice di essere molto fortunata ad avere una famiglia così. Chiedo che ne sarà delle piante e lei sorride e mi dice che quelle vivono bene là dove sono, a casa dei suoi, dove c’ha anche una piccola baracchetta con gli attrezzi e i ripiani e le cose e che, comunque, lei va a vivere da sola perché è giusto acquistare indipendenza organizzativa, mica perché non va d’accordo con la famiglia.

In ogni caso, le piaccio. Sì, dai, inutile fare il coglione, ho avuto settantamila donne, lo capisco al volo quando piaccio a qualcuna. Le piaccio e mi piace.
Sarà per quello che non ho faticato a fare il bravo e non è successo niente di niente. Che, sinceramente, non so nemmeno se, qualora avessi fatto il cattivo, sarebbe successo qualcosa.

Ecco, tutto molto molto molto bene.
Ad eccezione di un pensiero che mi rifrulla, relativo a questa marcatissima biodiversità: sono proprio sicuro di voler ammorbare con la mia atmosfera putrescente questo giardino fiorito?

1 commento:

  1. Cambiamo nick?
    Rubiamo il personaggio a Stevenson? Dr. Jekyll e Mr. Hyde da oggi?

    :o)

    k

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