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venerdì 25 novembre 2011

L'ossigeno di Zorro


Stasera devo fare il bravo.
Non nel senso che non devo fare il monellaccio, ma nel senso che devo preparare una bella serata, una serata in cui la Domi si diverta e stia bene. La porto a mangiare in un bel ristorantino, ho già deciso, dove l’atmosfera è rilassata, ma di classe. Si mangia molto bene e la cantina è pregiata. Sarà un bell’inizio.

Opterò per un look total black, come sempre, anche perché se dovessi optare per il total white dovrei uscire a comperarmi la roba perché io c’ho solo roba nera che mi mette allegria. Per cui sarò uno bravo completamente vestito di nero. D’altronde anche Zorro era bravo ed era vestito di nero, non c’è niente di male.

Devo confessare di avere due grandi interessi per la Domi: il primo è ovviamente di natura sessuale, inutile mettersi a fare gli intimisti. Il secondo, invece, è di natura sociale. Mi spiego: ne ho le balle piuttosto piene di frullare la mia esistenza tra lavoro, Topoloni, qualche chiavata a pagamento e non, sempre con le stesse identiche persone che, alla fine, dicono sempre le stesse identiche cose e io sto diventando come loro che dico e faccio sempre le stesse identiche cose.

D’accordo vita di provincia, ma se si può per una sera ascoltare una ragazza che magari ha delle cose nuove da raccontare, perché no? Anzi: voglia il cielo.
Quindi sono doppiamente contento di uscire con lei.

Non ho programmato alcun dopo cena, perché io la cosa la vedo così: ceniamo e se ci tuffiamo in una conversazione possiamo benissimo rimanere lì a chiacchierare che nessuno ci infastidisce. Poi è la prima uscita, quindi ci vedo al massimo una passeggiata digestiva, ma niente di più. Nell’ipotesi in cui si dovesse rompere le balle, invece, il termine della cena coincide con una buona scappatoia del tipo “che tardi, meglio che aggiorniamo che domani devo andare a tagliare le unghie dei piedi a mia nonna e mi devo alzare all’alba”. Ma, sinceramente, considerate le premesse, non credo di romperemo le balle.

Ah che bello, dai.
Anche Zorro ha bisogno di una boccata d’ossigeno qui e lì.

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