L’ho chiamata alle sette e mezza, dicendole che il mio impegno serale
era saltato. Mi sono anche scusato di richiamarla per quel motivo, perché mi
rendevo conto che potesse già aver preso degli impegni, ma lei ha tagliato
corto chiedendomi se avevo voglia. E io le ho detto che sì, che avevo voglia,
che era tutto il giorno che avevo voglia e lei mi ha detto “anche io”.
E così alle otto e mezza ero a cena con la Frank alla Solita. Che ieri
sera non era vestita da Valentina di Crepax, ma da Frank la Sudicia. E a me la
Frank piace vestita in tutti i modi, anche se è svestita che la preferisco.
Svestita e non lavata. E ieri sera mi ha accontentato, in merito a quest’ultima
condizione.
Il suo odore mi stordisce, mi mette in uno stato di arrapamento compulsivo,
non smetterei mai di annusarla. Va detto che ultimamente non raggiunge i
livelli della prima volta che me la sono scopata, perché quella volta era
veramente difficile affrontarla. Ultimamente ha solo dei sentori di sudore.
Che sono erotici a dismisura, per me.
Abbiamo passato la serata a chiavare come degli animali. Ho perso il
conto di quante volte sono venuto ed è venuta. Mi piace troppo. Troppo. E’
figlia del maligno, indovina tutto quello che mi manda in bestia, come quando
mi ha sputato in bocca. E’ un gesto di dominazione, ma lei non lo ha fatto in
quel senso. Lo ha fatto perché era arrapata a bestia come ero arrapato a bestia
io.
Alle due eravamo sbracati felicemente sul divano a succhiare un
cannellone ripieno.
A un tratto mi dice:
“Taz, c’è un tipo che mi fila e a me fa sangue. Volevo chiederti il permesso di farmelo, domani sera”.
“Taz, c’è un tipo che mi fila e a me fa sangue. Volevo chiederti il permesso di farmelo, domani sera”.
E’ sublime.
Il permesso di poter chiavare un tizio che le fa sangue.
E’ meraviglioso.
“Permesso accordato, ma dovrai raccontarmi tutti i dettagli”
Dettagli garantiti, ci mancherebbe.
Non so se sia follia collettiva, la nostra.
Sta di fatto che trovo tutto questo sublime.
Fantastica.
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