Una serata di sintesi. Nel senso chimico. Mi spiego meglio.
L’altra sera, quella in cui ci siamo infilati nel bar e poi ci siamo
infilati la lingua nelle rispettive gole, ci sono stati alcuni momenti di
complicità: le occhiate davanti a Inquieta, l’appuntamento di sotto sussurrato,
le chiacchiere al bar, la slinguata alla macchina. Bene, ieri sera era come se
i convenevoli li avessimo superati e fossimo lì giusto per ficcare punto e
fine. Per l’amor di iddio, non è che me la voglio sposare e cerco la serata romantica, ma paradossalmente siamo
stati più intimi l’altra sera di ieri sera.
E’ stato come se la Sofia bramasse di giungere al dunque per potersi
nascondere dietro a quello, nascondendo la Sofia umana. Ammesso che ne esista
una. E’ stato come se la sera del primo contatto per lei fosse stata più trasgressiva,
con tutte quelle informazioni, tutte quelle parole. Quasi imbarazzante.
Ieri sera ci siamo trovati nella hall dell’albergo in cui le avevo dato
appuntamento, ci siamo salutati, ho ritirato la chiave, siamo saliti in
ascensore e da lì abbiamo cominciato a farci.
Alienando così chiacchiere, dettagli, motivi e indizi.
Nella borsa di Sofia c’è un sacco di materiale che non dovrebbe
trovarsi nella borsa di una studentessa di legge di ventuno anni: preservativi,
lubrificante in confezioni monodose, un vibratore, salviette umidificate, e un
clisterino monodose, a me ben noto, evidentemente destinato alle preparazioni in extremis.
Ci ho sbirciato dentro mentre era andata a pisciare, dato che l’aveva lasciata
sul pavimento vicino al letto, sboccata e aperta.
L’aveva lasciata a portata di
mano.
Non si aspettava di venire tante volte. Secondo me non si aspettava di
venire nemmeno una volta. Non si aspettava nemmeno di trovarmi così cazzuto e
così in forma, perché nell’entourage da cui lei attinge, ad eccezione degli
Stalloni e di quell’ex magistrato che seppur settantenne c’ha un birillo che
forse batte Mastro Tarello, non girano tante signore minchie e tantomeno
signore minchie dure.
E’ brava, espertissima, gradevole, delicata e tenera, disponibile a
tutto.Un corpo stupendo.
Un intermezzino piacevole, seppur assolutamente al di sotto delle mie
aspettative. Un incontro con la bellezza, diciamo, piuttosto che con il piacere
intenso che piace a me.
Alle nove e mezza eravamo in camera, a mezzanotte eravamo nel
parcheggio a salutarci e a scomparire nella notte.
L’assenza della generazione di un contatto, di un’intimità che andasse
al di là dello stupore rilevato per la prima volta nella sua vita (“non mi era mai capitato un uomo che venisse
e che continuasse a restargli dritto”) mi lascia perplesso.
Quasi un atteggiamento da professionista, ma senza la richiesta del regalo.
Ma chi è ‘sta ragazza?
non mi piacciono queste ragazzette troppo "adulte"
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