Mi fai impazzire. Semplicemente.
E incominci a capire che ci sono cose che mi portano completamente
fuori controllo. La tua bocca è una di quelle. I tuoi piedi. No, devo essere
onesto. Qualsiasi cosa di te mi porta completamente fuori controllo. Qualsiasi.
Ti parlo in maniera molto diretta dicendoti senza parafrasi e perifrasi
che la tua bocca mi fa tirare il cazzo perché è erotica tanto quanto la tua
figa stupenda e tu schiudi le labbra, chini appena il capo a destra, abbassi lo
sguardo e poi ti passi la lingua lungo il labbro superiore e poi scendi
all’angolo destro e la scorri su quello inferiore aprendo un po’ di più,
alzando gli occhi per guardare nei miei.
Ti dico “ancora” e mentre tu
lo rifai mi sbottono i pantaloni, perché mi voglio toccare l’uccello mentre ti
guardo e tu arrossisci quando te lo dico senza alcun riguardo e osservi la mia
mano accarezzandomi la gamba, come a propormi di provvedere tu a
quell’esigenza, ma io invece voglio che mi guardi e voglio che tu sappia bene
cosa sta succedendo ed allora ti racconto che anche se ti scopo tutti i giorni mi
faccio decine di seghe pensandoti, perché mi salti in mente all’improvviso e
devo assolutamente menarmelo perché mi monta una voglia da porco che non te lo
immagini. Mi guardi senza dire niente, ascoltandomi, accarezzandomi la gamba,
mordicchiandoti il labbro inferiore.
Che occhi che hai. Che bocca. Che figa che sei.
E’ una situazione inusuale, devo ammetterlo. Entrambi vestiti, seduti
sul divano uno accanto all’altra, mentre ti snocciolo oscenità verbali
masturbandomi davanti a te che ti muovi appena, sinuosa, osservando la mia sega
ostentata. Ti chiedo se ti piace guardarmi mentre mi meno l’uccello e fai cenno
di sì con la testa e lo sguardo ti si intorbidisce di voglia e la mano che mi
accarezza la gamba scivola sino all’inguine e poi torna indietro e mi guardi il
cazzo, poi guardi nei miei occhi e ascolti che ti dico che ti scoperei alla
pecora al supermercato, appoggiata al frigo dei surgelati a culo nudo, con
tutta la gente attorno che guarda sconvolta. Gli occhi ti diventano piccoli, mi
guardi piegando leggermente la testa all’indietro, le labbra schiuse e mi dici “continua” con un filo di voce e io
continuo, perfezionando la situazione, arricchendola di dettagli crudi e tu
d’improvviso con la voce roca sussurri “sei
un maiale” e io ti dico di sì, sono un maiale, un porco, un depravato, un
pervertito e tu mi infiammi come uno zolfanello.
“Voglio farti venire io” mi
dici, impugnando la verga che ti cedo, cominciando a godere della tua
bellissima mano curata che, tintinnando, comincia a menare con delicata
decisione. E mi dici di guardarti la bocca e cominci a leccarti le labbra
accelerando, incitandomi con un filo di voce “lasciati andare…” e io sento che mi si contorcono le budella e tu
acceleri e mi sussurri di nuovo “…lasciati
andare…” e sorridi e ti lecchi la bocca e aggiungi “…dai, schizza forte…” e acceleri e io comincio a schizzare e tu
mugoli e me lo meni forte, fortissimo e io grido roco e tu sorridi mordendoti
il labbro di sotto.
Paradiso. Totale. Assoluto.
Ti bacio, mi baci profonda, morbida, calda, mi accarezzi le guance e mi
guardi negli occhi e mi perdo nel verde profondo degli smeraldi più belli del
mondo.
“Ma lo sai che sei proprio uno
sporcaccione?” mi dici ridendo morbida.
“E pensa che mi trattengo perché c’ho
un po’ di soggezione ancora” ti rispondo.
E ridiamo.
E io lo so che non è niente, questo niente che ho scritto, ma per me è
molto e mi piace.
Mi fa impazzire, la Domi.
è che alla fine quello che tutti vogliamo è una bella "storia d'amore" ;)
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