Quante
"Italie" conosciamo?
Quella dell'arte?
Quella della grande inventiva?
Quella del talento costruttivo?
Quella del paese pittoresco?
Quella dei giovani che cercano un futuro?
O quella capace di grandi imprese industriali?
Noi possiamo scegliere quale Italia essere.
È il momento di decidere se essere noi stessi
o accontentarci dell'immagine che ci vogliono dare.
Questo momento è quello di ripartire.
Ripartire nell'unico modo che conosciamo: con il nostro lavoro
e mettendoci alla prova.
Perché in Italia, ogni giorno,
c'è qualcuno che si sveglia e
mette nel suo lavoro il talento,
la passione,
la creatività,
ma soprattutto la voglia di costruire
una cosa ben fatta.
Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo.
Quella dell'arte?
Quella della grande inventiva?
Quella del talento costruttivo?
Quella del paese pittoresco?
Quella dei giovani che cercano un futuro?
O quella capace di grandi imprese industriali?
Noi possiamo scegliere quale Italia essere.
È il momento di decidere se essere noi stessi
o accontentarci dell'immagine che ci vogliono dare.
Questo momento è quello di ripartire.
Ripartire nell'unico modo che conosciamo: con il nostro lavoro
e mettendoci alla prova.
Perché in Italia, ogni giorno,
c'è qualcuno che si sveglia e
mette nel suo lavoro il talento,
la passione,
la creatività,
ma soprattutto la voglia di costruire
una cosa ben fatta.
Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo.
Nuova Fiat Panda. Questa è l'Italia che piace.
--
Agenzia
Kube Libre di Nardi, blasonatissimo direttore creativo già di Bcube, Leo
Burnett e TBWA. Un pezzo da novanta che scotta, insomma. A voi non vi dirà un
cazzo di chi è Nardi, ma per aiutarvi vi faccio venire in mente la geniale
campagna FIAT Doblò con i giamaicani.
Ecco,
o siamo in presenza di un genio spento o siamo in presenza di un management che
tarpa le ali.
In
ogni caso, il risultato è pattume. Offensivo pattume.
La
chiamano “emozionale”, ma io preferisco chiamarla col suo nome: adv retorico.
Una stucchevole retorica anni ottanta, con la differenza che in quegli anni c’era
innovazione tecnologica, c’erano novità (mi pregio di ricordare il claim “Il dominio della potenza” di Lancia
Thema oppure “La potenza è nulla senza
controllo” della campagna sul Pirelli P7 a doppia incisione anti acqua
planing, ma potrei continuare e dissertare ore, ma mi voglio bene e cesso. Nel
senso che mi fermo).
Adesso
una voce da film di Clint Eastwood richiama le nostre coscienze alla beltà del
Paese, all’arte, al guizzo di ribellione d’orgoglioso patriottismo “ogni giorno, c'è qualcuno
che si sveglia e mette nel suo lavoro il talento” (sempre
che quel lavoro ce l’abbia ancora e che non l’abbiano segato per andare in gita
a Detroit) e continua dicendo che noi non siamo l’Italia “dell’immagine che
ci vogliono dare” (e mi permetto di incidere, che anche voi in Fiat avete
contribuito a creare, con le merde invendibili che producete da vent’anni,
nonostante un’intera nazione vi abbia foderato di incentivi alla vendita) e poi
plana maestosa su un collettivo “Le cose che costruiamo ci rendono ciò che
siamo” e qui mi incazzo Nardi.
Eh sì.
Perché non mi hai messo la bellissima Nuova
Thema (che è bellissima perché è copiata dalla gloriosa Flaminia ‘del 60, o la
bellissima Nuova 500 del perché è copiata dalla gloriosa 500 del ‘60) ma
mi metti la NUOVA FIAT PANDA e, cortesemente, fai tutti i cazzo di adv
che vuoi, retorici, moderni, teasing, tutti.
Ma offendi a casa tua.
La Fiat Panda NON è CIO’ CHE IO SONO, caro
Nardi.
E’ solo l’ennesimo aborto immondo di Mr. Stock
Options che se ne sta a Detroit.
Ok che come dice Seth Godin “Marketers are
liars”, ma un minimo di decenza non guasterebbe.
Da italiano a italiano eh.
Che noi italiani lo sappiamo per bene qual'è l'Italia che NON piace.
A prima lettura mi pareva l'ennesimo spot ENEL, pensa te. Grave errore puntare sull'emozione per propinare qualcosa che può essere solo classificato come razionale. Mah, fammi riflettere: Panda-->WWF-->ecosostenibilità-->salvaguardia della città. Motore AirTech, consumi ed emissioni ridotte. Non puoi amare una Panda, al massimo ti è utile. Si può vendere un martello o un cacciavite con l'emozione? Ci penserò sopra nei momenti d'ozio.
RispondiEliminaEh o eh no. Lo spot ENEL 2012 è da chapeau.
RispondiEliminaMica dico il contrario. Ma leggi il testo Panda e vedi se non cerca di riprenderne lo stile.
RispondiElimina"Questo è il momento di ripartire" pareva l'incipit della proposta di acquisto delle azioni.
RispondiEliminaIl registro è retorico, ma bisogna saperlo usare.
RispondiEliminaNon si può fare un romanzo.
Mi riferivo alla precedente ENEL, non alla 2012.
RispondiEliminaLa 2012 è numero uno, IMVHO
RispondiEliminavabbeh dai, d'accordissimo sulla genialità di Enel, ma io trovo abbastanza sensate le leve emozionali dello spot Panda... a me toccano (anche solo la grande verità della nostra eccellenza tecnologica dimostrata nella stazione spaziale internazionale, ma poi anche nella stessa Fiat nonostante le minchiate)
RispondiEliminache poi quel minchione di un Canadese, incapace ottuso e sopravvalutato, ci abbia rotto i coglioni è un'altra cosa.
ma io sono un pandista affezionato, quindi sono di parte...
si, io amo la Panda! (e ci ho fatto del gran sesso sopra!!!)
Ecco, vendiamola come il posto più economico per trombare. Poi io personalmente ce l'ho con la Fiat, titolare di decine di autentiche innovazioni che ha sempre svenduto, salvo poi pretendere continui salvataggi pubblici. Ok, la pianto. Che non è neppure educazione, in casa d'altri.
RispondiEliminaIn realtà la persona che creò la campagna Doblò dei giamaicani (la prima , ovvio) fu Ricci, che poi andò da BGS in Testa e adesso dovrebbe lavorare per SaffirioTortelliVigoriti con la moglie.
RispondiEliminaNardi è da mò che mette solo la firma, e i creativi sono sotto la mannaia della Fiat che fa e disfa le idee a suo piacimento (ne avrei a tonnellate da raccontare ;-) Vedo che adesso ha una sua agenzia, non mi stupisce :-)
MaZ
Oh! Ma chi c'è tra noi?
RispondiEliminaUn altro dannato?
:D
Nardi era il dc in Burnett su Doblò o vado errando ramingo nel nulla?
RispondiEliminaSbaglio o Clint Eastwood ce l'hanno messo veramente? Meglio Eminem...
RispondiEliminaB
Vogliamo parlare della pubblicità della palio con il ciclista che si appoggiava al cofano???
RispondiEliminaMa anche no.
RispondiElimina:D
buongiorno, tazio. oggi mi è arrivata una mail da Burda cartamodello. non credevo esistesse ancora! ed ho coniato una pubblicità: "Il nuovo Burda: chi non muore si rivede". cosa te ne pare? forte, eh? :-D :-D
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