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giovedì 9 febbraio 2012

Merda


Bon jour.
Stamattina -13°C alle sei e dieci.
Fa meno freddo, devo cercare le infradito.
Devo ammetterlo. La telefonata della Domi di ieri ha diminuito il livello anestetico che con tanta cura avevo provveduto a somministrarmi. Mi ha messo di un malumore che mi innervosisce, perché io di mio, da Tazio, dovrei essere soddisfatto, sereno. Il lavoro procede, siamo carichi al punto che ieri m’è toccato di lavorare pure a me, che è una cosa inammissibile ed inaudita.
Ma ci sono donne infami, bastarde, animate dallo spirito di un barbaro macellaio che sinché l’ultima forma di vita persiste, continuano la loro azione di morte e devastazione.
Ci ho rimesso delle cifre importanti ad abbandonare il progetto Domiziopoli, ma questo non viene apprezzato.
Ho ricevuto mail allucinanti alle quali non ho dato risposta, ma mi sono conformato alle accuse, soddisfando le richieste implicite alle medesime.
Mi sono tolto dai coglioni come richiesto.
Ma non basta.
Pare sia intollerabile persino il mio ritiro e quindi, pur consci del mio malessere, dopo aver consumato deprimenti copulette borghesi, dopo la doccia, dopo la sigaretta e la tisana, ci si prende la briga di telefonarmi, di pungolare il moribondo, per saggiarne lo stato di residua vitalità ed infliggergli un altro colpo, ma non mortale, ma semplicemente un colpo che ne prolunghi l’agonia.
Devo ammettere che quel malumore non passa e questo non posso perdonarlo a nessuno.
Quando io sono di malumore, non sono come un qualsiasi altro umano.
A me il malumore DEVE passare, perché io non sono in grado di reggerlo.
Deve.

1 commento:

  1. Un giorno ti svegliare e piacevolmente stupito capirai che hai smesso di pensarci.
    Di solito quello è il primo giorno della tua nuova vita.

    k

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