Meeting davanti alla Solita, ci siam tutti, poi arriva anche il Costa
con la Siusy e vabbè, cazzo c’entra dico io, ma oramai siam qua e si va.
Entriamo e la Marghe ci prepara il tavolone là in fondo, serata tranquilla, ci
si siede, vino, acqua e via pedalare. Siam lì che aspettiamo che dalla porta
vediamo entrare il Max col Cecio, padri effettivi della ristrutturazione della
grossa realtà che è il mio stimabilissimo studio. Saluti, saluti, saluti, oh raga prendete due sedie che ci stringiamo,
ma no, dice la Marghe, dai che aggiungiamo un tavolo, tanto non è che c’è
ressa, dai raga sedetevi, quando ricapita, ok.
Si comincia a mangiare del pane e a bere del vino, si ride, la troja
imbecille attira le luci della ribalta su di sé e le battute si sprecano sin
dall’inizio, i doppi sensi fioccano grevi e gretti e lei se ne bea, primo tra
tutti quello della Marghe, a cui la Siusy deve stare sul culo un bel po’, che
quando chiede “qualcuno vuole un
contorno?” ed elenca quel che c’ha e la Siusy la guarda e dice “per me piselli”, con l’aria da porca
arrapata, e la Marghe prende il blocchetto e scrive declamando distratta “altri piselli per la signora,
speriamo che ce ne abbiamo abbastanza” ed è stato il boato e la stura ad
ogni sorta di sozzeria avente come soggetto primario la Siusy-La-Barista-Troja.
Mangiamo, beviamo, beviamo, beviamo, poi il Loca le dice “oh Siusy non ti spaventare se ti gira la
testa, è il testosterone, che qui ce n’è a fiumi” e lei, facendo
ballonzolare a destra e a sinistra quelle sporte nude sotto la camicia, replica
grugnendo “c’ho tutti gli ormoni in subuglio
anche io con tutti questi maschioni” e procediamo sozzamente nella cena
trashabbestia che a voler ben vedere è proprio divertente, oh beh se lo è.
Due giri di Sambuca, pago il conto, mi attiro gli insulti di tutti che
non dovevo pagarlo, poi il Costa sapiente dice “oh raga il digestivo ce lo metto io a caza mia” e in molti
capiamo, anche se non in tutti, c’è qualche resistenza, ma viene dissuasa dal
cedere e cede.
La Siusy è elettrica, sorridente e maiala, si para nella mia mente
l’opportunità di una gangbang appiccicosa e sudata, a chi non si è parata,
diciamocelo. Però io declino l’invito. Sono le undici e va bene così. Mi attiro
altri insulti, ma no raga, un’altra volta, dai, sono stanchissimo. E li lascio
andare nella notte promettente porno dal vivo.
***
Mi stendo sul divano, nudo.
Mi prendo in mano l’uccello e comincio a strozzarlo. E penso. Penso a
ieri sera, mi tempesto di mille frammenti, la schiena della russa sinistra, lo
spacco del culo della Milly, la Donnabestia che gode col Wand, le sporte
dondolanti della Siusy uccellaia, la Betta sulla credenza e ce l’ho duro di
marmo.
Me lo meno lentamente e penso.
Penso al culo della Squinzy mentre indossa quell’erotico buttplug e
penso alla Squinzy in generale, alle sue tettine, alla fica, ai piedini, al suo
odore di sudore e di fica e di culo, al camerino, ai costumi e poi alla sua
bocca e poi ancora al suo buco del culo gonfio, palpitante e svangato, quando
si toglie il buttplug.
E vengo.
Mi schizzo sulla pancia, senza un fiato, senza un rumore, sedotto
dall’impugnare il mio cazzo durissimo, sentendomi erotico, felice, arrapato e
appagato.
Che magnifica serata.
E oggi è già giovedì.
sublime. non c'è altra parola per definire una rinuncia che non è una rinuncia.
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