“Pensi che un giorno riusciremo a
ricavarci nuovamente degli spazi?” chiedo timidamente all’indaffaratissima
Betta senza calze con le ballerine blu.
“Tazio è un periodo di m… lo vedi
anche tu. Sono sotterrata qua con le rendicontazioni e ho sulla spalla il
polmone che pulsa di mia suocera. Mio marito è preso da cani che col lavoro c’è
da pregare dio e i parenti… beh lo sai… se vuoi una cosa fattela, ma non
aspettarti che qualcuno ti chieda se hai bisogno di una mano. Che c’ha la
sorella “comoda”, lui, che non la si può “disturbare”, guarda meglio che
lasciamo perdere. E poi io c’avrei anche un bambino piccolo, comunque, se non
disturba eh, ma questo sembra che non gliene freghi un cazzo a nessuno e allora
avanti Betty, tira il carro da sola e […]”
E ritengo che sia un articolatissimo “Non rompermi le balle che non è momento di stronzate” e la
capisco, la capisco benissimo, ho solo chiesto per farle sapere che mi manca.
Che poi, mi manca è tutto un dire. Ma che cazzo mi manca, poi,
della Betta? La carne? Sì beh, può essere, ma se si vuole ben vedere mi manca
al pari di qualsiasi altra carne umana.
Quindi posizioniamo la X rossa anche su di lei. Inutile tenerla nel
novero delle pendenze.
Betta chiusa, out of order,
temporaneamente sospesa a infinita data da destinarsi.
E allora torno nel mio ufficio con un Roma allungato Prugna e mi siedo,
nella quiete della bottega del venerdì pomeriggio che sembra che sia tutto a
posto, dato che tutti sono evaporati e che la Betta sta caricando carte per
evaporare anche lei che è l’unica che ne ha ben donde.
Mi siedo e penso.
L’operazione vuoto pneumatico
comincia a dare i suoi segni evidenti. Quadriglie sospese, fora di ball Costa e
la Susy. Manco mi chiama più il Costa. Manco scendo a mangiare di sotto, vado
al Centrale. Va bene così. Ade missed in
action in Lussemburgo o a Capo Verde, ma tanto non me ne frega un cazzo,
può pure essere a Cinisello Balsamo per quanto mi riguarda.
Il fronte frattaglie (Aledellapale, Ines, Giuliana) tace, oramai
dimentico dell’esistenza del Tazio.
La Nica vive la saga dei suoi demoni in assoluta indipendenza.
Una bella spazzata.
Mi chiedo pleonasticamente il perché, tanto per rispondermi e rafforzare
la mia mission.
Ed il perché è presto detto: meglio un’autarchia drastica che lascia
spazio a potenziali germogli di attività cerebrale, che il depositarsi
sedimentario di nulla tossico proveniente da persone con le quali ho da
spartire solo un orgasmo, come massima espressione della vicendevole
dialettica. L’orgasmo lo spartisco con le professioniste, pagandole, evitando
il più possibile che quelle sedute tecniche divengano il simulacro di un
rapporto umano.
Perché quest’ultima cosa? Perché non potrò mai presentarmi in ordine ad
un vero rapporto umano sinchè continuo a filtrare i rapporti umani attraverso
gli orgasmi.
Ordine, insomma. E pulizia di fondo.
L’amicizia è amicizia (ossia non esiste nel mio caso) e il lavoro è
lavoro, ad esempio. Lunedì striglierò la mandria, a meno che per un miracolo le
cose non si siano riallineate coi tempi, rendendo giustificabile un venerdì di
libera uscita. Ordine, insomma.
Certo è che l’operazione vuoto
pneumatico ha dei costi. In termini di vite umane: cioè la mia. Sto
raggiungendo dei livelli di solitudine assolutamente insopportabili. Ho parlato
del più e del meno con la Squinzy Chiara stamattina al telefono e quella è
stata la prima chiacchierata da giorni.
Non c’è niente da fare, smettere (qualsiasi cosa) è difficilissimo.
Ora rimane una questione da sciogliere: cosa farò stasera. Non che il
venerdì sia così essenziale: posso pure rimanermene a casa a guardare i Puffi alla
TV polacca, non è quello il punto. Il punto è decidere qual è la linea
spartiacque, quella mediana, quella che non vanifica l’operazione vuoto pneumatico, ma non sacrifica
nemmeno un’apertura al mondo esterno, senza la quale a nulla serve essere in
ordine per nuovi e rinnovati rapporti umani, se ci si blinda in casa a
scartavetrarsi di seghe.
Per cui l’idea di farmi offrire uno Chardo dalla Squinzy Chiara ha un
suo bel perché, in questo senso.
C’è però da segnare topograficamente il confine: ok Chardo, ok
chiacchiere, ma poi stop.
Così com’è stato sabato può essere stasera no? Un bel no grazie e morta
lì così. Non è scema, credo abbia registrato questa eventualità nel novero di
tutte le eventualità possibili.
Che poi magari sono io da solo che mi faccio il film di Tazio l’irresistibile e lei magari manco
c’ha voglia.
Mica tutti sono come me.
No?
No.
Non tutti sono come me.
E Chardo sociale sia.
Perché non potrò mai presentarmi in ordine ad un vero rapporto umano sinchè continuo a filtrare i rapporti umani attraverso gli orgasmi.
RispondiEliminaHai capito, finalmente. O forse l'hai sempre saputo. E sono fiera di te.
Non mollare, stai combattendo davvero adesso.
concordo con meontheborderline. :*
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