Bestia, c’ho un alito che scrosta le lamiere delle navi.
D’altra parte, c’era da aspettarselo. Provo a mettere in ordine.
Wine bar, centomila persone, dentro e fuori. Mi addentro, mi insinuo,
mi sfrego, sento culi, poppe, corpi.
Poi raggiungo la sedia del Tazio, nell’angolo del bancone e mi intrespolo
come un barbagianni dell’Ecuador.
Chardo, oste.
E il vino si unisce a quel party quasi spento che avevo nel cervello
già da casa e mi gusto il carnaio. Qui la scarpa zeppata, peeptoe e slingback
la fa da padrona. Qui l’ottanio è il colore. E scopro che il tatuaggio che
parte dalla caviglia e che spinge fiorami sottili sul collo del piede sin verso
le dita è un must.
Chardo, oste.
Mangiucchio un’orrenda frittatina ai piselli e Morticia mi chiede se è
buona e dico di sì con la testa, lei assaggia dal mio piatto e trivella la
guancia con l’indice, siete barbari, otentoti, questa roba fa schifo.
Chardo, oste.
Nessun volto noto, tranne quei tizi laggiù. Mi piacerebbe avere un
mixer audio e eliminare le tracce. La musica, la voce, i rumori e poi l’ambiente.
Rimarrebbe solo la traccia del biascichio appiccicoso di tutte queste sorche
gonfie, per lo più depilate, bramose di minchia a svariato titolo.
Sarebbe assordante come il biascichio croccante dei bachi da seta sul
letto di foglie di gelso.
Chardo, oste.
C’è sempre qualcuno che non si mescola al trend della massa, come la
signora laggiù. “Signora” che avrà quarant’anni, che è lì col “signore” che c’avrà
la mia età. Conversano, sorridono, ridono, parlano. Sono belli e sereni, lei è
bella perché c’è poco da fare, una femmina di quarant’anni c’ha l’alone rosa
del sesso caldo che seduce, mentre queste sbarbe c’hanno l’alone bluette del
sesso vorace retail.
Chardo, oste.
E comincio a sentire messaggi dalle gambe, che dall’altoparlante
gracchiante posizionato nel mio cervello fanno suonare un dindon seguito da “Si avvisa
il gentile essere umano che, a causa delle recenti inalazioni ed introduzioni,
il cammino sulla tratta wine bar casa potrebbe subire dei corposi ritardi”.
Chardo, oste e il conto.
Bevo e pago. Dindon “Si avvisa il gentile essere umano che
questa è l’ultima chiamata utile per intraprendere la tratta wine bar casa, poiché
le ginocchia sono in procinto di scendere in agitazione sindacale”.
Ok. Meglio cogliere l’occasione.
Nessun commento:
Posta un commento