Pagine

martedì 13 marzo 2012

Rottura dell'isolamento


Devo confessarlo. Anche perché di fare il mega duro non me ne frega un cazzo. E allora confesso.
Dopo aver cenato sono andato al wine bar a bere uno Chardo anche (o soprattutto) per vedere se incontravo la Squinzy Chiara. E questo è confessabile, nel senso che non lo nego. Poi, invece, sulle ragioni esatte di quel desiderio non mi esprimo. Perché credo sia un mix di ragioni tra le quali ha spiccato la necessità di parlare con qualcuno che, per certo, fosse in grado di capire ciò che dico. Perché è un bel pezzettino che non parlo con qualcuno.
E allora sono andato lì, mi sono intrespolato sul mio sgabello e mi sono messo a leggere il giornale.
Che il lunedì sera c’è molto, ma molto, meno casino.

“Cosa stai bevendo?” mi dice.
“Chardonnay” rispondo.
Prende il bicchiere ed assaggia.
“Buono!” e a me viene da ridere.
“Mi porti un altro Chardonnay?” chiedo all’ostessa.
E così terminiamo la rievocazione della prima volta che ci siamo visti in vita nostra.

Poi partiamo a chiacchierare da stadi avanzati, seppur un po’ lontani da oggi. Usciamo a fumare tabacco, tutto molto contenuto, molto tranquillo. Poi andiamo a passeggiare, ma prima saluta i suoi amici.
E passeggiamo.
Ci aggiorniamo sui rispettivi stati dell’arte, senza entrare in cervellotici aspetti che, secondo me, riguardano un privato di cui essere anche gelosi. Poi, inevitabilmente, prendiamo a mano l’ultimo fotogramma del reel, quello dove ci siamo mandati affanculo. E analizziamo, ma senza dissezionare come fossimo anatomi patologi depravati. Sediamo sugli scalini del comune.
Passano i Carabinieri, ma noi siamo regolari, nessun problema.

Poi si fanno le ventitre e decidiamo che può finire lì. Lei deve alzarsi all’alba, io ho delle cosette da fare prima di andare a letto. Abbraccio, bacio leggero sulle labbra, nessun rimando a telefonate, prossime volte, nessuna esortazione accorata a farsi vivi, nessuna promessa di gesti mirabolanti da compiersi “presto”, niente di tutta questa odiosa liturgia falsa. Una cosa sincera, insomma. O apparentemente tale.
Ma sì, dai.
Sincera.
Perché no?

1 commento: