P “Cioè io devo stare lì così mentre tu ti fai da solo?”
T “Sì”
P “E cosa devo fare?”
T “Assolutamente niente. O
meglio, non devi fare niente per impedirmi di guardarti.”
P “Sei strano, lo sai?”
T “Oh sì, lo so, lo so bene.
Però pago e non devi far fatica.”
P “Sì sì, vabbè, ho capito. E’ che non mi è mai capitato”
T “Quindi?”
P “Ok, andiamo”
L’evoluzione del porno passa per la terza dimensione. Ma si ferma a un
passo del contatto fisico. Ricreo in una realtà parallela, che definirla
virtuale non conterrebbe nessun errore, l’oggetto del desiderio senza
concedermi di usarlo, pur potendo.
Tutta nuda, appoggiata alle piastrelle dozzinali di un bagno surreale.
Tutto nudo, appoggiato alle piastrelle del muro opposto a lei.
L’approccio è imbarazzante, ma poi la mia esuberante sovreccitazione
riporta il tono dell’incontro verso gli standard a cui lei, giovane prostituta,
è abituata.
Mi masturbo con vigore punitivo, mentre lei fuma e butta la cenere nel
lavandino, quasi sollevata dalla mia perdita di coscienza e controllo.
Mi inginocchio a stordirmi di dettagli di dita dei piedi e vello di
micropeli rasati corti. Sento il suo odore.
Non tocco nemmeno per un secondo la sua pelle.
Porno in 3D.
Finalmente il porno-soggetto è a conoscenza di ciò che accade al di là
dello schermo.
Finalmente io, segaiolo compulsivo, riesco a comunicare con l’oggetto
del desiderio che mi osserva e tesse fredde considerazioni abominevoli su di me
e sulla mia “anormailità”.
Vengo e mentre ancora sussulto lei getta il mozzicone nel water, lasciando
il bagno ed invitandomi ad usarlo a piacimento della mia igiene personale.
Ritorno di là, ancora nudo, ritrovandola avvolta in un accappatoio
corto, nero.
Comincio a rivestirmi.
T “Mi è piaciuto moltissimo,
grazie. Anzi sai cosa? Pagherei bene se lo facessi col tuo ragazzo lasciandomi
guardare e fare da solo. Niente di più che quello. Ma vorrei sentire che godi
per davvero.”
P “Non ce l’ho un ragazzo e poi penso che queste robe non mi vanno molto.
Cioè, ok, stasera è andata così, nessun problema, però se torni da me o fai normale
o niente. Scusami, ma mi fa sentire idiota altrimenti.”
Nessun problema.
Tanto io da te non ci sarei tornato più, comunque. Sarebbe un errore
ritornare due volte con la stessa prostituta. Sarebbe abbozzare un rapporto. Perché
se ci si scopa n volte, dove n > 1, è già un rapporto.
E io voglio solo seghe evolute, come stasera. Non voglio rapporti.
E quindi non lo farò mai più normale.
Normale.
Che termine ingannevole.
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