Credevo sarebbe stato un Calvario ed invece una
telefonata di cinque minuti fa ha fatto volare le rondini in ufficio. E’
partita. E’ per strada. Il che significa che arriverà alla Cauntriaus per le
ventuno e trenta circa. Meraviglioso. Adesso andrò dal verduraio, comprerò
fresche verdurine di stagione e non e preparerò amorevole una pasta fredda da
consumarsi pre o post coitum. La mia polpetta di carne di culo ritorna e
stanotte dorme nel letto del suo Tazione preferito e questo è a dir poco
sublime.
La accoglierò con un mojito gigante e poi, così bella
sudata e odorosa, le farò sentire quanto grosso e duro è l’amore che provo per
lei, piccola cucciola dalle natiche voraci.
Ah, come sono contento, come sono felice, che scenari
di passione mi si parano dinnanzi allo stanco sguardo che ho.
Se solo non fosse che domattina,
cazzodipurissimamerda, devo inderogabilmente
venire in questo luogo di sofferenza e di noioso lavoro! Ma domani nel primissimo pomeriggio
Lord Tazionhart si sbraca alla sua Cauntriaus in compagnia della sua Odalisca peccaminosa, come si conviene a dignitari del
suo rango.
Ha!
Mojito e hierba buena! A valanga!
(Dove per hierba buena non debbasi intendere la menta cubana, ma era un’ovvietà che ci stava, ci stava.)
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