Habana con quegli zatteroni da mignotta mi lascia senza fiato. E’
ancora più alta. E’ancora più figa.
Milly siede accanto al tavolinetto da tè e fuma. La serata di là
procede ancora.
Ci siamo semplicemente presi una pausa per vedere la cosa.
Sul tavolinetto da tè ci sono una caraffa liscia di vetro bianco, un
bicchiere ed un cilindretto di plastica verde lungo una quindicina di
centimetri, su cui sono stampate delle scritte bianche. SpeedCath.
Habana si toglie la tunica nera col cappuccio e siede accanto a noi,
nuda.
Prende il cilindretto e svita quello che appare essere un tappino che
copre la sommità superiore.
Poi svita il corpo del cilindretto che si separa in due parti, come una
stilografica.
Rimuovendo la parte inferiore fuoriesce un tubicino di plastica
trasparente, solidale con l’altra metà del cilindretto. Credo di cominciare a
capire.
Milly sorride lenta, fumando.
Habana guarda a turno, me e poi Milly, con gli occhi da pantera emozionata.
Poi mette la caraffa sul pavimento, sedendo in pizzo alla sedia,
aprendo le gambe.
Con la mano destra regge quell’oggetto, e con la mano sinistra schiude
le labbra della fica.
E lì ho la certezza di avere capito.
Dirige il tubicino trasparente tra la labbra, cercando il foro
uretrale.
E nemmeno tanto lentamente, una volta individuato il foro, il tubicino
scompare dentro alla sua uretra, sino a quando solo il mezzo cilindro verde rimane
all’esterno.
E d’improvviso cominicia a gocciolare copiosamente della bionda
ambrosia, che cade nella caraffa.
Un catetere. Un catetere da auto cateterismo, monouso.
Lenta caduta di bionde gocce.
Le dita della mano destra dirigono in cilindretto verde, come fosse un
pene.
Le dita della mano sinistra, foggiate a V rovesciata, massaggiano le
labbra.
“Non è stupenda?” mormora
roca Milly.
Sì. E’ stupenda, sovrannaturale.
La caraffa si riempie a metà, dal cilindretto non gocciola più niente.
Habana lo sfila, guardando in basso, la bocca schiusa di concentrazione.
Poi appoggia la caraffa sul tavolo.
E versa nel bicchiere.
Ho il cuore in gola.
Prende il bicchiere.
Beve.
Depravazione.
Erotica.
Mozzafiato.
Si inginocchia a miei piedi, porgendomi il bicchiere.
Caldo.
Lo porto alle labbra.
Bevo, mentre i suoi occhi esprimono un sofferto piacere che la
indebolisce di mollezza erotica.
Delizioso nettare.
Lo sento scorrere in gola, salato, caldo, carnale, umano.
Mi sbottona i pantaloni, mentre reggo ancora in mano quel bicchiere
dorato.
Succhia, con la bocca rovente.
Bevo e ingoio godendo due volte.
Milly mi accarezza il braccio, ispezionando ogni mio millimetro del
volto, con gli occhi indemoniati.
“Quell’oggettino trasforma un
corpo femminile in una lattina di bevanda calda… non è interessante Tazio? Si
può bere una donna senza sprecarne nemmeno una goccia… la si può bere ovunque…
basta infilarle dentro una cannuccia
morbida… come fosse un cartoncino di succo di frutta… succo di donna… non trovi
sia estremamente interessante? Io ne sono entusiasta… “ e sento il cazzo
scoppiare in bocca ad Habana che controlla le mie reazioni con i globosi occhi
bianchi e lucidi.
Scoppio.
E mentre scoppio in quella vorace ventosa di carne che mi succhia a
depressione, penso a quanto mi piacerebbe infilare una morbida cannuccia dentro
a quel cartoncino di succo di donna che ora è oltre manica e a quanto mi
piacerebbe berla direttamente dalla cannuccia, succhiandole l’ambrosia dorata e
calda e a quel pensiero vengo colto da un tremito epilettico ed Habana mi
stringe i coglioni con graziosa fermezza, quasi a spremermi sino all’ultima
goccia.
Sto vivendo un delirio esaltante.
Tutto questo è delirante ed esaltante.
Succo di donna.
Tu non ci crederai, ma pure io li ho visti e ne ho ...un cartoncino :-) Non ancora provati ma da come descrivi direi che è tutto molto semplice...Sono convinta che il mio padrone apprezzerà :-)
RispondiEliminaSemplicissimo. Il tubetto è addirittura già lubrificato. Provaci, ti farà godere. :-)
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