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giovedì 1 dicembre 2011

Chiarezza


Perché chiarezza, a un dato momento, la si deve fare.
E, sinceramente, è da questa mattina che frullo e rifrullo e rifrullo i discorsi della Giulia di ieri sera e c’è sempre un qualcosa che mi infastidisce. Mica nel tracollo dei Topolons, sia chiaro. Me ne chiavo di quelli.
Mi dispiaccio solo di non poter essere appetibile per qualche lavoro, tutto là.
Forse è più probabile che sia nella Giulia, questo qualcosa.
Forse sta nel fatto che anche lei, come è tradizione nella compagine femminile di quel gruppetto tossico, si fa chiavare per portarsi a casa qualcosa?
Non lo so e non ho voglia di perdermi in disamine oziose.

Restano fermi alcuni punti, però.

Primo: io non mi tengo minimamente libero per il 22 dicembre. Se la facciano tra di loro la foto di gruppo da guardare in quaresima e dirsi con una lacrima quant’era bello. Perché è stato bello per loro, non per me.

Secondo: ma che cena della Vigilia e/o pranzo di Natale in famiglia giuliana. Cerchiamo di essere seri, suvvia. Potrei volerci andare solo per gettare l’amo alla sorella friccicarella, che mi sa che abboccherebbe già mentre sto per tirare fuori le canne da pesca dal bagagliaio. Ma direi che non mi pare l’unica occasione in cui potrei pescare all’amo la Porchetta. Quindi, tolta la Porchetta, non vi sono motivi sensati per andarci. Me ne sto con N, me ne sto solo, non ha alcuna importanza.
Ma non vedo il perché dovrei andare proprio lì. Io non ho bisogno di assistenze caritatevoli.

Terzo: bisogna che, con decisione, cominci a disinteressarmi a quella gente. Basta. E se voglio ben vedere di cose mie a cui dedicarmi ce ne ho. E dirò di più: mi sa anche che ne trascuro alcune, per star lì ad ascoltare il mare sconfinato di balle e pagliacciate che provengono da quella direzione.

Fissati questi tre semplici principi inamovibili, ho preso a mano il dossier Domi e l’ho sfogliato due minuti.
Perché è la Domi che rappresenta i cazzi miei, non le fregnacce di quei tangentari farabutti.
L’analisi è stata breve, ma approfondita. Abbiamo all’attivo tre uscite e una discreta quantità di telefonate.
Tutto estremamente polite and correct. Io un signore, lei una signora. E ciò è bello e lodevole.
Ma c’è un ma.
Entrambi sappiamo che ci frequentiamo perché siamo reciprocamente attratti. O, quantomeno, lo supponiamo. Ma allo stato attuale delle cose, potrebbe valere benissimo il contrario.
E mi spiego.
Niente mi garantisce di piacerle fisicamente. Allo stato attuale potrei essere semplicemente un tizio simpatico e interessante. E lo stesso vale per lei, che potrebbe dire: siamo usciti (metti) cinque volte e non ha mai provato nemmeno a baciarmi. O è gay, o non gli piaccio.
Quindi, a mio avviso, questo modo polite and correct deve rimanere, ma deve dichiarare al più presto che c’è del di più rispetto al semplice piacere della compagnia.
Perché, altrimenti, rischio di bruciare la storia senza averla nemmeno letta, non so se mi spiego.

Poi: mi dirà no ciccio non se ne fa niente? E va bene, sopravviverò. Ma almeno chiarezza è stata fatta.

Perché, ritornando indietro di un passo e me ne scuso, la chiarezza è essenziale.
La chiarezza è la guida: d’ora in poi dirò alla Giulia “vieni da me con le infradito a giocare alla spiaggia sozzona” sapendo che sono quelle infradito l’oggetto del mio desiderio. Nient’altro. Spero di spiegarmi.
E poi, sempre per concludere il passo indietro, vi pare sensato che per un paio di fottute infradito (in senso metaforico) uno debba complicarsi la vita? A me sembra assurdo.

Ritorniamo alla Domi adesso. Alle tredici, come promesso, mi ha chiamato. Viaggio ok, serata ok, corso interessante, nessun maniaco l’ha molestata, non c’è traccia di rampantini coi soldi di babbo in giro.
Le chiedo quando torna e mi dice che il corso finisce alle sei e che, a spanna, arriverà a casa per le otto.
Le chiedo se è ipotizzabile vederci, magari anche per un aperitivo, un amaro, uno spumone, un qualcosa.
Lei mi dice che dubita, che non sa, che forse è più sicuro fare domani sera. E io le dico che sì, che assolutamente domani sera è pacifico che si fa, ma che mi sarebbe piaciuto darle un salutino, magari anche fuori dal casello autostradale, un ciao, anche farci ciao senza che lei si fermi, basta che rallenti e mi passi accanto mentre sosto sul ciglio come un Labrador abbandonato.
Lei ride e poi mi chiede come mai.
E le dico che ho voglia di vederla.
E lei sorride timida e mi dice con la vocina più bassa “Che bello. Anche io” e io sento le campane a festa e mi dico che sono uno sterminato coglione a perdere tempo.

“Senti Domi, ma tu d’estate le metti le infradito?”
“Eh? Beh… sì… ma perché?”
“No, così, niente, ero solo curioso di sapere se le mettevi”
“Ed è una cosa grave che le metta?”
“Noooooo assolutamente, solo curiosità, tutto qui, dai, dai, non badarmi”
“Ok. E tu le metti?”
“Ah, sì, sì, sì, diciamo che d’estate porto solo quelle, sì”
“Bene, perfetto!” mi dice ridendo divertita di non averci capito un cazzo.

E poi mi dice che c’è una pizzeria lì vicino al casello da dove mi farà ciao con la manina senza fermarsi.
E ci vediamo là alle otto e un quarto.
Pizzetta sportiva.
Mi piace ‘sta cosa.
Porta le infradito anche lei.
Meraviglioso.

5 commenti:

  1. ... sbaglio o ti brucia l'idea che anche Luchetto si trombi la Giulietta? ...

    ops ... dimenticavo che qui risulto anonima
    mi firmo: urlofortecontroilvento
    baci, Tà

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  2. Heyllllllà che piacerone!!!!
    Come stai? ♥
    Per venire alla tua domanda: mi brucia di più aver scoperto la Giulia conforme allo "schema" quand la consideravo assolutamente al di fuori. Eccon cosa mi infastidisce.

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  3. Scrivele un bigliettino, da donarle con una di quelle rose che vendono i paki da queste parti, quando c'è nebbia nelle pizzerie dove gli egiziani cuociono pizze mal condite.

    "Se è davvero cosi', se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi e che ci moltiplichi al suo interno."

    Ed evita di non essere te stesso Taz specialmente con la Domi, che mi sto preoccupando.

    k

    PS: David Grossman - Che tu sia per me il coltello.

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  4. che tu sia per me il coltello ...

    uno dei piu' bei libri che abbia letto

    (che piacere trovarti qui, mister k)

    urlofortecontroilvento

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  5. trovo strano che tu ti stupisca per una Giulia conforme a quegli schemi... io lo davo abbastanza per scontato (ma io in effetti ho una percezione "menopeggiore" dei suddetti schemi/personaggi)...

    dai, concentrati con la Domi che ci stuzzica la ragazza ;)

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