Benissimo, è lunedì, buon giorno a tutti, buon lunedì ove possibile,
buona settimana.
Sono in ufficio dalla gelida alba, mi piace essere il primo.
Mi acclimato. E accendo l’aria calda, che quando arriva la Bettina fa
caldino.
Lo so, remo contro a farle trovare caldo, perché i due chiodi che le
vennero fuori col primo freddo sono ancora leggendario ricordo, qui dentro. Ma
la salute innanzitutto.
Abbiamo parlato dell’albero di Natale, che va fatto assolutamente. La
Bettona concorda.
Poi le do due tre numeri di telefono da chiamare perché io l’albero qui
lo voglio come dico io. Ha!
Vi saprò dire non appena recuperato ciò che cerco.
Mi sa che scenderà la nebbia presto oggi. Il cielo non promette niente
di buono.
Ieri sera, prima di salutarla per andare a nanna, la Giulia mi ha
chiesto cosa faccio a Natale.
Bella domanda. Le dico che non so, ma che starò senz’altro con N, che
siamo le due anime senza famiglia.
Allora lei mi dice: “Perché non
venite da noi? Facciamo Vigilia e Natale da mia sorella, venite?”
Le ho fatto presente che, in quell’eventualità, diviene matematico che
ci provo con sua sorella, ma questo non la sposta. “Ok, ci provi e ci riesci pure, ma intanto vieni, venite, dai” e a
quel punto le ho fatto presente che mai verbo fu più azzeccato, ma lei se ne è
sonoramente chiavata delle mie finissime battute e ha ripetuto. Vigilia e/o
Natale, tre opportunità a scelta. Ma ad una delle due date dobbiamo
andarci. Io e N.
Gliene parlerò più tardi.
Mi tenta l’idea, sarebbe bello.
No?
Ikea, che se gli riporti l'alberello cadavere, senza vaso, ti restituiscono buono da spendere tra gli scaffali, perché la crisi è crisi e non si butta via niente.
RispondiEliminaE poi adesso sono in offertona, ieri sera oltre 2 metri di non precisato abete, 14,99.
Venerdì pioverà, tieni duro, ehehehehehe!
;o)
k
Ma l'albero è il meno...
RispondiEliminaPiove sul serio, ma da giovedì dicono.
Week end meditativo, quindi. Armagnac e caminetto, mi scappa da dire.
Si vedrà.