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sabato 3 dicembre 2011

Questione di polso


A un tratto mi dice: “Tu ieri sera, hai detto una cosa. Hai detto che ti piace passeggiare al parco con me perché ti senti al sicuro. Te lo ricordi?” – “Sì che me lo ricordo” – “Che cosa volevi dire?”

Che cosa volevo dire.
Volevo dire che tra gli sconforti, le piccole sgradevolezze quotidiane, le delusioni più o meno cocenti che sono abituato a vivere, camminarle di fianco al parco mi fa sentire di essere lontano lontano lontano lontano da tutto quello che non mi piace.

E lei ha detto “Oh”.
Poi siamo stati zitti.
Poi mi ha detto “E’ una cosa molto bella” e io ho detto che lo è anche per me.
Poi le ho chiesto “E tu ti senti al sicuro?”
“Al sicuro? Io sono terrorizzata Taz, altro che al sicuro”
“E perché???”
“Perché dopo cinque minuti che ti avevo conosciuto, il tuo polso destro mi ha sedotta e ho cominciato a sentire che mi piacevi troppo. Non c’è da essere terrorizzati secondo te?”
“Secondo me no.”

Mi guardo il polso destro.
La guardo, un po’ interrogativo.
Mi prende la mano, fa aderire la bocca vagina al polso e comincia a leccare.
Non capisco cos’abbia il mio polso, ma sono felice che ce l’abbia.

1 commento:

  1. Urge foto del polso, Taz.
    Che se poi viene bene, sai che bel regalo di Natale per la Domi. Ovviamente cornice Ikea, carta riciclata e fiocco in raffia.

    k

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