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mercoledì 11 gennaio 2012

Lezione d'arte


L’assenza del Matt produce una deviazione dei cazz sul Taz.
E il Taz, che è buono, li gestisce.
Per cui rieccomi seduto accanto a te, Marinasfiganera, a visionare improbabili bozze che differiscono dalle precedenti e dalle precedenti ancora per micro dettagli degni di un Trovaledifferenze della Settimana Enigmistica, ma non per questo non sono in grado di generare ampia letteratura al loro riguardo, letteratura che mi declami monocorde con una vena di sofferenza, sofferenza imparagonabile a quella che provo io che ho comperato la licenza della Suite Adobe ed anche l’iMac davanti al quale sediamo ad osservare come tu, Masturbella, demolisci il valore del denaro trasformandolo in questi sciocchi segni privi di qualsiasi logica e tecnica.

Mi parli di cose che non comprendo, mentre comprendo, seppur desiderando di non comprendere, che ciò che ho davanti agli occhi potrebbe essere il risultato della due ore di educazione artistica alla Scuola Media Fedrigozzi di Frustamazza ad opera di un bel manzetto che, inequivocabilmente, manifesta una propensione al tornio assai più spiccata di quella verso la comunicazione visiva, ma tu ci trovi dei significati così bisognosi di settantaquattromila parole che mi verrebbe da dirti che questo layout potrebbe essere accompagnato da un libretto di istruzioni, oppure da un video web in cui tu, vestita da melanzana, spieghi cosa deve sentire chi lo guarda ed invece ti guardo e mi viene, non so nemmeno come, da farti una domanda precisa, una di quelle domande dove anche tu, piccola Clitoridina Solitaria, devi rispondere solo con un od un no.

“Ti depili le ascelle?” ti chiedo con tono calmo, rilassato e finto rispetto al furore che il mio senso estetico urla prepotentemente e con ampia ragione.
Tu mi guardi con l’arcata sopraccigliare piegata all’ingiù come normalmente fanno i Bassethaound quando implorano il padrone di dar loro il settecentonovantottesimo biscottino.

“…. Erm … s..sì… d’estate sì…” mi rispondi travolta dall’imbarazzo dell’intima domanda ed anche travolta dall’incapacità di comprendere il perché della domanda medesima posta nel mezzo della più appassionata (yawn) delle dissertazioni artistiche basate sul nulla.
Ti guardo senza sentimenti, tanto per acuire il tuo imbarazzo e poi torno ad emettere.
“D’estate. Quindi adesso, che non siamo d’estate, no.”

Arrossisci a disagio, arsa dal sospetto che le tue ascelle pelose siano l’ennesimo dettaglio sbagliato che ti coinvolge e invece no, piccola Analia, non è così, perché l’unica ragione per cui non ti scaravento fuori dalla finestra è che, per un arcana ragione che mi sbigottisce e mi lascia incredulo, tu mi arrapi, scimmietta bruttina e fuori moda intrisa di una sfiga continentale.

“… erm … no …” mi dici con gli occhi del Bassethound, stringendo le spalle, incurvandoti in avanti e facendo sparire unite tra le cosce le manine che assassinano seriali la comunicazione visiva, zuppa di disagio, ma io amo pensare che tu sia arrapata dal mio deviato interesse verso il materiale tricotico che ricopre le tue ascelle odorose e poi fai un sorrisino, ti annichilisci un altro po’ e mi dici con un filo impercettibile di voce: “ti faccio schifo?”.

“No. Semmai il contrario.”
Lapidario, arcano, misterioso. E tu che sei la macellaia dell’arte, ma non un’idiota, capisci che indagare su quel contrario, per capirne gli estremi e la forma, potrebbe condurti nella Tana del Porco in un battito d’ali di mosca e taci. Tu taci, ma io no, perché il tuo disagio mi piace, perché io necessito del tuo disagio per vendicarmi di quello che tu fai provare a me che, sapendo contare, posso dire che sono già nove giorni che meniamo ‘sta roba senza nemmeno arrivare a vedere come un puntino lontanissimo lo standard minimo che quest’agenzia offre ai suoi clienti. E così ti sparo un’altra bordata. Ti guardo e, appoggiando la testa alla mano sinistra ti chiedo.

“Anche lì sotto niente, quindi.”
Indicando con un lampo di sguardo la sorca infiammata. Stringi le labbra sino a farle scomparire e fai un segno di no con la testa abbassando gli occhi.
Prendo un gran respiro e faccio per alzarmi. Ma ti lascio con una perla formativa di cultura e saggezza.

“Guardo la roba che fai e mi viene in mente una frase famosa di Charles Bukowski. La frase è questa:

Mi piacerebbe frustarti con la cintura sulle gambe, sul culo, sulle cosce. Vorrei farti tremare e piangere e poi, quando fossi tutta piangente e tremante, te lo sbatterei dentro in un gesto di amore puro’.

Questa roba fa cagare Marina. Cancella il file, permanentemente, dimenticatene, fai finta che sia stato un brutto sogno e ricomincia da zero. Vuoi continuare ad essere frustata o vuoi fartelo sbattere dentro in un gesto di amore puro?”

Mi guardi, rossa in viso. Stringi le labbra. Chiudi gli occhi lucidi, li riapri e mormori.

“Voglio farmelo sbattere dentro”
“Brava. E allora vola, cazzo, l’arte visuale non ha bisogno di parole, vola libera, togliti le mutande e il reggiseno, diventa un animale, segui l’istinto, masturbati, agitati, ubriacati, drogati, ma staccati dalla colla merdosa che ti impedisce di essere più espressiva di una maestra elementare all’ora di disegno, godi, devi provare godimento sessuale, disegnare deve indurirti i capezzoli, bagnarti la figa, perché se non lo fa, se non ti senti ingrifata da ciò che fai non lo farai diventare duro a nessuno, per cui dacci dentro con qualsiasi mezzo, ad eccezione di quelli che hai usato sino ad ora .”

E torno nel mio ufficio, con il cazzo dritto e duro.
D’altronde sei qui per imparare Marina, cazzomerda.
E io devo farmi una sega.

11 commenti:

  1. ma poretta, l'hai demolita.
    ed eccitata, anche.
    aspetterà il prossimo rendez-vous con ansia.
    lolita.

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  2. Si ricorderà di te come il più folle dei capi e se mai se ne andrà, anche come il migliore.
    Ovviamente con rimorsi e rimpianti, vedi tu in quale ordine!

    k

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  3. ..finalmente è arrivata la sveglia per la melanzana!...non vedo l'ora di sapere come deciderà di scollarsi. Secondo me ti sei appena comprato un bassethound

    B

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  4. @lolita
    Anche tu ti sei eccitata angelo, lo sento dal profumo dei tuoi ormoni...

    @k
    Tu mi lusinghi. Ma io non sono il suo capo, perchè lei è la cazzo di stagista.

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  5. @B
    Crudelia, tesoro. Tu sai che quel Bassethound ha la necessità di una violenta inserzione di megacazzo per decollare, vero?

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  6. Non sono Crudelia, ho appena saputo di essere un Angelo ;)
    Lo so, lo so...intanto direi di cominciare con un collarino, altrimenti potrebbe confondersi e non sapere a chi obbedire :D

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  7. Ok, faccio i sofistici.
    Tu il "tutor" ??? Si ???
    Quindi, "cut&paste" ... Il ruolo del tutor è quello del responsabile didattico-organizzativo delle attività e i soggetti che ospitano gli stagisti indicano il responsabile aziendale per l’inserimento del tirocinante nelle attività formativo-professionali.
    Si ricorderà di te come il più folle dei TUTOR e se mai se ne andrà, anche come il migliore.
    Ovviamente con rimorsi e rimpianti, vedi tu in quale ordine!

    k

    PS: proponi formazione "speciale" a pagamento, e per chi vuol fraintendere, diciamolo, ... «è lei che paga te perché se è così "indietro" nel lavoro, rischi che te lo stacchi per un colpo di tosse!»

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  8. @B
    Come mai abbiamo gli stessi pensieri? :}

    @K
    Ma sai che ci sto pensando mica poco?.....

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  9. Se le cose vanno come devono andare, lei sbaglierà di nuovo. E di proposito.

    :) Secretary,il film, docet.

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  10. Gemellaggio d'anima ;}

    B

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