Così per pura curiosità, datosi che di Domiziopoli si parla e datosi
che solo a Domiziopoli penso, ho chiamato quella santa e cristallina donna che
risponde se si pronuncia il nome Milly.
Non ho scoperto le carte, no, ma ho cercato di leggere le sue.
E lei se le è fatte leggere eccome, le carte.
Dopo alcuni convenevoli legati all’anno nuovo ed ai festeggiamenti
vacanzieri le ho chiesto come si trovasse lì, dove il lì generico indicava, ovviamente, la casa a Domiziopoli.
Bene.
Non c’è più un lì, ma solo un
qui, perché la Milly è tornata all’ovile,
perchèl’attività culturale della casa ha ripreso da circa una settimana,
seppure in una sordina dettata dalla pausa montano-sciistica di molti
acculturati che abitualmente assorbono e dispensano cultura nella colta casa
culturale.
“Eh già, caro, carissimo Tazio,
tutto passa. E’ il mio motto per il 2012” e ride.
E io capisco.
Ma mi accerto.
“Vuoi dirmi che hai perduto la
forza che ti veniva dal cuore, Milly?”
“Ce l’ho sempre, Tazio, ma ciò
non toglie che tutto passa e tutto scorre”
Ha cambiato codice d’accesso.
Ora è panta rei, non più ex corde Fortitudo.
E brava la Milly.
Che si tinge i capezzoloni di hennè
nero.
Meglio tornare a pensare a Domiziopoli, meglio.
Molto, molto, molto meglio.
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