Un abitino nero, sopra il ginocchio, scollatissimo sul davanti e sul di
dietro, spalle nude, maniche lunghe. Senza calze, scarpe decolletè nere tacco
dodici, di raso, dalla cui apertura open toes sbucavano le sublimi dita dei
piedi. Unghie coperte di smalto trasparente lucido che evidenziava una
curatissima e controllatissima crescita di due o tre millimetri. Chi mi può
dare di più? Ma soprattutto, chi può eguagliarla?
“Dovremmo prenderci una vacanza,
Cicci, in uno di quei villaggioni lussuosi tutto compreso che ci svacchiamo un
bel po’ io e te da soli che non ci conosce nessuno”
“E dove vorresti andare, Ade?”
“Cazzo ne so, Canarie, Caraibi,
lì insomma”
Un mappamondo.
Ecco cosa serve alla donna che ha tutto.
Un mappamondo.
Reggerai la verità che Canarie e Caraibi non confinano? Nemmeno a nord?
“E’ un periodo infame Ade, ma
sono d’accordo, una vacanza io e te ci starebbe a pennello”
“Eh ma io dico, dico, ma poi
nemmeno io posso venire via sai?”
Appoggia il tovagliolo e si accende una sigaretta. Perché la Ade, al
Tennisclebb, anche se è un ristorante aperto a tutti, fuma. Perché lei se ne
chiava.
“Cazzo Ade, dai, ci sono anche quelli” dico riferendomi ai tre tavoli occupati.
Lei guarda, succhiandosi una cosa tra i denti. Poi sentenzia.
“Che chiamino i Carabinieri. Sai che
cazzo me ne frega di una multa?”
“E ho capito, ma se ognuno se ne
fotte delle leggi, diventa un casino tutto”
“Tutti ci vorrebbero cagare sopra
alle leggi, solo che non vogliono rotture di coglioni”
E quando è così tecnico-giuridica mi fa impazzire di desiderio.
Poi, da uno dei tavoli, un tizio rubicondo parlotta con la
moglie/amante/compagna/sorella/badante e poi sorride alla Ade accendendosi una
sigaretta.
E la stessa cosa fa la tizia dell’altro tavolo, guardandosi attorno
sorridente, come se fosse nel giardino dell’Eden.
“Vedi Cicci? Qui ci vorrebbero
pisciare di sopra tutti alla legge antifumo. Solo che non hanno i coglioni che
ha la Ade. L’Italia è fatta così”
La tentazione è di prenderle a calci la figa.
Ma poi arriva il cameriere. E sbigottisce. Ma prima di riuscire a
pronunciare una sola sillaba, la capo rivolta antifumo lo stordisce.
“E’ tutto a posto Gianni, ce l’ho
detto io che potevano fumare come posso io. Fuori fa un freddo porco e
la signora è senza calze come me”. Non l’avevo notato, sto invecchiando.
Gianni richiama alla moderazione, almeno alla moderazione, e se ne va
un po’ seccato.
Il popolo ringrazia la capo rivolta con sorrisi di soddisfazione e
gratitudine.
La capo rivolta mi guarda con un sorriso che le vorrei strappare i
canini.
Come posso io.
Vorrei bestemmiare.
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