E’ davvero così degradante ed immorale giacere con questa donna che
alla fine, al di là della isterica passione per l’estremo, è lineare, non
ingannevole, vorrei dire leale nella sua chiara e precisa deviazione?
Davvero è un male così grande? Siamo sicurissimi che sia assolutamente
peggiore e additabile come schifosa più di chi, come la Domi (sì lo so, lo so,
ho scritto Domi) tace verità per far divenire le cose non dette gli elementi
cardine di gesti distruttivi, brandendoli come affilate ragioni di cui lei e
solo lei è ed è stata a conoscenza? E’ davvero peggiore, nella sua istrionica e
creativa sregolatezza senza limiti?
Le irrigo il retto con il terzo microclisma, in quel bagno stupendo
invaso prepotentemente dai miasmi diarroici che lo rendono improbabile. Il
design puro, nel bagno, per auto referenziare la propria eleganza impone che
gli umani non abbiano attività intestinali. Viceversa diviene ridicolo
esercizio di stile immerso nel puzzo di merda. Dove, talvolta, merita di
soccombere.
Mentre qui il vero design è dato dalla perfezione geometrica del suo
culo. Che, per natura, si adatta benissimo alle esuberanze intestinali. Anzi.
Le esuberanze lo valorizzano. Perché solo il culo è vero design. Puro.
Perfettamente finalizzato allo scopo, artisticamente elegante di curve.
Lo so, due concetti antitetici, arte e design, ma nel culo raggiungono
limiti quasi coincidenti.
Dov’è il male che tanto deprecano persino quegli umanuncoli che vivono
borderline le loro meschine vite insignificanti, iniettando nelle vene del
quotidiano la ridicola “trasgressione” di massa, preconfezionata, mediatica, assegnandole
il ruolo di cardiotonico che li rassicuri di non essere già morti? E’ davvero
un male procurare un piacere inusuale a questa stupenda Femmina Mammifera dalla
singolare abilità di declinare al sessuale qualsiasi cosa appartenga alla sfera
del terreno/terrestre?
Stringe il bordo del lavandino reclinando il capo all’indietro,
tendendo tutti i muscoli del volto, strizzando gli occhi, mordendosi il labbro
inferiore con un sibilo di sofferenza acuta, tremante, al limite, lottando
contro l’impulso inarrestabile di scaricare. E questo è il piacere infinito che
prova, che la rende fuori controllo.
Poi scatta e si siede sulla tazza piegandosi in avanti, con forma
moderna da teatro d’avanguardia, facendo d’improvviso riecheggiare nello spigoloso water sospeso il
ruggito selvatico della natura che le fa esplodere il culo di inarrestabile diarrea.
E riemerge dalla sofferenza con un sorriso ammorbato e soddisfatto, i
capelli sparsi sul volto, stupenda come solo lei sa essere.
Siamo certi, sì?, che questa donna dalle passioni patologicamente depravate
sia, alla fine, davvero tanto peggiore di giovani donne come la Tanya che, al
momento di costruire un’esistenza fatta di correttezza morale e materiale, ma
non per questo castrante o limitante, anzi, preferiscono erigere in suo luogo l’antico
e postribolare monumento alla menzogna e alla slealtà mascherato da ragione,
eleggendo l’inganno palese come ineludibile strumento di prevaricazione, senza
rendersi conto che (dio voglia!) ne saranno vittime al pari di quelle che
mieteranno lungo il viale della carneficina che bramano?
Penetro il suo seducente ano sfibrato, arrendevole, molle, dilatato, gonfio.
Mugola di piacere, guardandomi dentro allo specchio. La sodomizzo con amore,
cura, attenzione, dedizione totale a quel piacere che determina il mio. Si
torce e contorce per raggiungere il punto in cui il mio cazzo si conficca nel
suo culo e fa scivolare l’indice dentro, tra muscolo teso e asta, sospirando un
“Che bello” che è l’espressione del candore infantile, assoluto, non inquinato,
non legato al contesto ed alla circostanza.
Che bello.
Poi mi sussurra l’osceno, guardandomi zeppa di godimento da dentro allo
specchio.
“Nessuno sopporterebbe la mia
merda, lo sai amore? Ci farebbe schifo a tutti… solo tu che mi vuoi bene e mi sai
far godere da morire, che io come mi fai godere te nessuno mai al mondo potrà
mai nessuno…” e sorride socchiudendo gli occhi e sospirando profonda, in un
sussulto di piacere “…questo segreto lo
sappiamo solo io e te amore… è una cosa bellissima schifa tra di noi…” e si masturba, autoeccitata
dalle sue stesse parole.
Una dichiarazione d’amore inusuale, devo ammetterlo.
Però sì, Ade. E’ vero quello che dici.
Siamo talmente estremi che ci ritroviamo, improvvisamente, talmente
vicini che nessuno di quelli che pretende di sancire le regole della
costrizione in nome della felicità, può sospettare si possa essere.
Talmente vicini da non poter possederci mai.
Dov’è il male?
Il male sta nell'essere talmente felici da volervi possedere. Se succeddesse, sono certa, vi distruggereste.
RispondiEliminaVi annullereste, come fate a piccoli bocconi ogni volta che vi trovate.
E a volte è talmente bello essere se stessi e non essere nulla che perdersi è un attimo.