Ah, Nica.
Se non ci fossi bisognerebbe inventarti.
Ti palpo le mammelline morbide sulla camicia di seta blu notte, che c’hai
solo la canottierina di seta sexy scollatissima sotto e il diggei suona How deep is your love. Già, Nica, a proposito, how
deep is your love? Ci slinguiamo come collegiali in calore, ma d’altronde lo scopo di
venire qui a ballare era anche un po’ questo, parlo per me. Un piacere
rivisitare i profumi dell’adolescenza con lo sguardo maligno dell’età adulta.
Ti palpo e ti singuo e non solo mi piace farlo in mezzo alla pista, non
solo ti piace farlo in mezzo alla pista, ma pare pure che ai nostri compagni di
revival piaccia che ci facciamo in mezzo alla pista.
Poi sul divanetto ti limono,
sì, ti limono come si diceva nel
giurassico e tu ti fai limonare, palpare e il bordo delle autoreggenti salta
fuori dall’orlo della gonna assieme a uno spicchio di bianchissima carne della
coscia.
Siamo speziatissimi, lo devo ammettere e forse è anche per questo che
ti presti a un gioco che è più nelle mie corde che nelle tue. Ma quando sei
speziata hai uno sguardo da assassina macellaia psicotica che mi fa arrapare
come un caribù del Ghana meridionale.
Poi andiamo a casa tua a scopare, che c’hai le autoreggenti e le
mutandine fatte di fili e un micro triangolo sporco di bianco nel mezzo e me lo
fai leccare perché ha il tuo odore e io ti adoro, mamma.
E scopiamo ed è bellissimo fotterti la figa pelosa e sguazzarci dentro
rumorosamente.
Poi vado a pisciare e vedo di fianco alla vasca un paio di ciabatte
bianche che sembran Fly Flot.
E mi turbina un’esigenza che tu soddisfi.
Siedo sul divano nudo, a gambe aperte. Tu accanto a me, con la
canottierina di seta sexy scollatissima da cui esce una tettina. Le
autoreggenti senza mutande ed ai piedi le Flyflot, come una puttana da squallido
bordello. Con la sinistra mi lavori il cazzo alla tua sublime maniera, mentre
nella destra reggi la sigarettina artigianale che fumi facendomi il servizietto.
Ti chiedo di dirmi porcate in russo, mentre me lo meni e tu, divertita,
con gli occhi a fessura, torbidi, attacchi. Una litania sinistra, eccitante,
pericolosa.
Come te.
Chanel Rouge Noir 18, sei perfetta, non sbagli un colpo.
Ti annuso tra le dita dei piedi, mentre giaci nuda di schiena sul letto
e mi ciucci il cazzo col buco del culo.
“Siamo malati” mormori
inzuppata di eccitazione.
“Sì lo so” ti rispondo
godendo delle strette mortali che mi dai con quell’ano seducente.
“Mi piace essere malata” mi
dici divertita aprendo a raggiera le dita perché io possa leccare nel mezzo.
Anche a me.
Non voglio guarire per niente.
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