Sono qui che scrivo, sfogando i ricordi elettrici e accecanti della
serata, e materializzo una scena mai accaduta. Sono nudo, in ginocchio sulle
piastrelline oscene della vecchia cucina e sto leccando i piedi e le sudice
infradito alla Milly, che maiala sbava di godimento cerebrale. Dietro a me,
Habana. Con quelle dita lunghe e quelle mani delicate e calde mi munge
l’uccello e mi massaggia l’intestino attraverso il mio ano dilatato. Mi eccita
talmente tanto questa scena che mi pare di sentire in bocca il sapore della
gomma esausta e nel naso l’odore pungente dei piedi sudati di Milly.
Mi masturbo e vengo con negli occhi quei piedi di ebano dalla pianta
color crema. Schizzo caldo sulla pancia, tanto qui non c’è nessuno. E quando ho
finito di schizzare ho più voglia di prima e ricomincio.
Il contatto del corpo di Habana durante il massaggio. La doccia nel
bagno di Milly.
Seduzione profonda. Habana scalza con gli accappatoi in mano.
Intimità luride.
Immagino la lingua della dea di ebano che si fa strada nel mio culo
mentre lecco animale i piedi della dea diafana. E schizzo ancora. Sussultando.
Ho voglia di sozzo.
Domani arriva la Chiara a salvarmi. La Casa mi sta divorando, me ne
rendo conto.
Ma domani arriva lei a salvare la mia anima nera. Giacerà sull’erba
tagliata, nuda, esibendo i genitali glabri, crudi. Sapendo di farmi impazzire.
Non so se lei sospetta la mia vita segreta. Pare non curarsene. D’altra
parte nemmeno io mi curo di indagare su una sua eventuale vita segreta. Ho
voglia di annusarla. Di schiudere le falde della sua carne intima e di ubriacarmi
del suo odore di sesso, di sudore e di urina. Mi diventa duro il cazzo a
pensarci.
Effetti collaterali.
La Casa dà la stura ai miei istinti bestiali. Vorrei possedere la
Chiara, ora, qui, forte, fortissimo. Vorrei perdere il controllo sguazzando nei
suoi liquidi paradisiaci. Salvami l’anima, Suor Chiara. Salvamela.
Follia deliziosa.
dio che scene seduttive.. E che tentazione sibillina..
RispondiEliminaMi ci porti?
lolita.