Mi accingo a lasciare questo luogo imbrattato di merda, concludendo
così la parte fecale del lunedì di merda, qui dentro. Avrò solo un piccolo
richiamo più tardi, come per l’antitetanica, quando chiamerò la Skizza che mi
chiederà com’è andata e io le dirò quanto benonone è andata e lei mi dirà che
era esattamente quello che non dovevo fare, come da accordi, e che sono
un coglione iroso e rissoso come il simpatico Bracciodiferro, ma pazienza, c’ha
ragione, sono il simpatico Boccadimmerda e così ingoierò anche quest’ultimo
stronzo fatto dalla Skizza, che lasciare lì l’ultimo stronzo con i bambini che
muoiono di fame nel Biafra è da autentici stronzi, quale io sono, d’altra
parte.
Poi, con un alito importante a causa di questa bella mangiata di merda
del lunedì fecale, cercherò uno sfogo all’altezza del mio rango, ossia o mi
schianto di canne e di whisky sino a un passo dal ricovero, rischiando di
affogare nel mio vomito come una patetica anziana rockstar incontinente, oppure
mi do una smacchiata alla giacca e vado al Circolo, benché oggi sia lunedì, per
cercare di capire che piroetta con triplo carpiato devo fare perché quella
vecchia troia di merda molli le chiavi della cintura di castità di merda di
quella russa ninfomane troia violenta che se le strizzi la fica riempi tre
secchi.
Un programma di extra classe, come vedete, ma d’altra parte va detto:
quando si mietono risultati d’eccezione grazie alla propria abilità dialettica,
alla visione strategica e tattica ed all’innegabile carisma è giusto premiarsi
con qualcosa di sfizioso e rilassante, per cui credo che l’ipotesi bagno di
vomito a un passo dal coma sia quello che, per evidenti caratteristiche di
stile ed eleganza, risulti indubbiamente il più indicato. Ma vedremo, la
serenità pervade il mio animo e quindi qualunque cosa sarà un successo.
Per un novello Mida come me che ogni cosa che tocca diventa merda, poi,
è garantito.
Per cui stacco, dudes.
Mi lancio nella notte di follie e bollicine dei vincenti, qui nell’Olimpo
delle merde.
A domani.
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