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lunedì 23 aprile 2012

L'Olimpo delle merde


Mi accingo a lasciare questo luogo imbrattato di merda, concludendo così la parte fecale del lunedì di merda, qui dentro. Avrò solo un piccolo richiamo più tardi, come per l’antitetanica, quando chiamerò la Skizza che mi chiederà com’è andata e io le dirò quanto benonone è andata e lei mi dirà che era esattamente quello che non dovevo fare, come da accordi, e che sono un coglione iroso e rissoso come il simpatico Bracciodiferro, ma pazienza, c’ha ragione, sono il simpatico Boccadimmerda e così ingoierò anche quest’ultimo stronzo fatto dalla Skizza, che lasciare lì l’ultimo stronzo con i bambini che muoiono di fame nel Biafra è da autentici stronzi, quale io sono, d’altra parte.

Poi, con un alito importante a causa di questa bella mangiata di merda del lunedì fecale, cercherò uno sfogo all’altezza del mio rango, ossia o mi schianto di canne e di whisky sino a un passo dal ricovero, rischiando di affogare nel mio vomito come una patetica anziana rockstar incontinente, oppure mi do una smacchiata alla giacca e vado al Circolo, benché oggi sia lunedì, per cercare di capire che piroetta con triplo carpiato devo fare perché quella vecchia troia di merda molli le chiavi della cintura di castità di merda di quella russa ninfomane troia violenta che se le strizzi la fica riempi tre secchi.

Un programma di extra classe, come vedete, ma d’altra parte va detto: quando si mietono risultati d’eccezione grazie alla propria abilità dialettica, alla visione strategica e tattica ed all’innegabile carisma è giusto premiarsi con qualcosa di sfizioso e rilassante, per cui credo che l’ipotesi bagno di vomito a un passo dal coma sia quello che, per evidenti caratteristiche di stile ed eleganza, risulti indubbiamente il più indicato. Ma vedremo, la serenità pervade il mio animo e quindi qualunque cosa sarà un successo.
Per un novello Mida come me che ogni cosa che tocca diventa merda, poi, è garantito.

Per cui stacco, dudes.
Mi lancio nella notte di follie e bollicine dei vincenti, qui nell’Olimpo delle merde.
A domani.

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