Sì lo so, sono una merda pure io, che dopo aver fatto dei pensieri
tanto pii sulle condizioni dell’Umbe puntualmente bistrattato ed abusato, sono
il primo che istiga la Squinzy a fare la troia davanti a lui.
Sarò franco e sincero, poi giudicherete come vi pare, ma la realtà
cruda e distorta dei fatti è che mi piacerebbe che la Squinzy si scopasse l’Umbe
davanti a me.
Che lo facesse godere intensamente, facendosi fare e facendogli di
tutto.
Per cui, quando ieri è uscita con questo costume addosso, ho sentito un
brivido che mi correva dalla nuca al buco del culo, perché un conto è
vederglielo addosso in casa, in un pomeriggio di pioggia e un conto è
vederglielo addosso alla luce del sole, davanti a qualcuno.
E lei non ha lesinato di certo le aperture di gambe.
E quando l’Umbe se ne è andato me la sono scopata sull’asciugamano sull’erba,
che cominciava a fare fresco e a rannuvolarsi.
“Si farà una sega a casa?” mi
chiede luridamente sorridente mentre tra le sue gambe ficco lento.
“Sicuramente” le rispondo
godendo di quella fica calda.
Siamo due merde, lo so, potevamo evitare. Ma mi fa impazzire la Squinzy
quando fa così.
“Vedrai quando farà caldo caldo…”
sorride leccandomi il collo.
“Cosa succederà?” chiedo
ansimando.
“Voglio che mi veda tutta nuda…”
aggiunge ansimando anche lei.
Impreco, perché quella cosa mi manda in estasi porno.
“Ti piacerebbe che lo facessimo
in tre con lui, vero maiale?” sussurra sorridente isterica.
Non controllo più e fotto come una locomotiva bielorussa.
Veniamo. Assieme, sotto le nuvole, nell’aria fresca, nudi sull’asciugamano
sull’erba.
***
“Non mi hai risposto prima”
mormora baciandomi i capezzoli.
Vuoto il sacco, non ho cazzi di fingere.
“Sì, mi piacerebbe, ma mi
piacerebbe anche solo guardare che te lo strafai tu, scusami, mi rendo conto,
ma è così” rispondo concitato e pronto a prendermi le conseguenze.
“Scusarti?” ride “E di che cosa? Che hai delle fantasie su di
me? E poi cosa credi, che non sia cosciente che sei un gran maiale? Lo so
benissimo, toc toc, c’è nessuno? Io sono la Squinzy, quella dell’anno scorso”
e ride. “Non è mica che crederai che mi
sia messa in testa di ‘cambiarti’ o che con me ‘sarà diverso’ ? Dai Taz,
rilassati. Non sono mica nata sotto un cavolo. Tu sei tu e io ti voglio
esattamente così. Già, sono scema…”
Le accarezzo la schiena mentre si accende una sigaretta.
Si riaccoccola sorridendo.
Mi guarda.
“A me piacerebbe vedere che ti
scopi la Sara” e sorride aspirando.
“Te la faresti la Sara?”
chiedo interessato.
“Non è il mio tipo, ma mi
piacerebbe vedere che te la fai. Non so il perché. Credo sia normale, o no?”
Già, è normale.
Chissà se anche l’Umbe sarebbe d’accordo.
Stavo per fare la grilla parlante sul post precedente, ma non è il caso.
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