Bonjour.
Sono andato a fare colazione dalla pasticcera di lunedì dell’Angelo come mi ha suggerito la
Squinzy. C’aveva ai piedi sempre le stesse infradito della Birkenstock. Al
momento di pagare, che non c’era tanta gente, l’ho guardata in faccia
ringraziandola dell’estate che mi ricorda, con quelle infradito. E poi ho
aggiunto anche i complimenti per i bei piedi. Mi ha guardato con gli occhietti
infossati, separati dal mondo da due fondi di bottiglia e ha accennato ad un
sorriso gelido. Non ha capito un cazzo, credo. Recettiva come una sogliola
congelata. Me la sono vista col gonnone mitteleuropeo sollevato e la passera pronta.
Non ci sono stati movimenti tellurici nella tana del serpente. Però le scoperei
i piedi e quel pensiero sì, che muove il sismografo.
Ieri sera, nel salotto verde, la donna bestia è stata educata
dal marito. Era legata a novanta su una panchetta, con le gambe larghe. Il
marito brandiva un gatto a nove code rosso, fatto di stringhe di cuoio. Le
frustava il culo, dicendole che era una puttana. Aveva un visibile
rigonfiamento nei pantaloni, il marito educatore. Me lo farei, è sensuale. Tutto
attorno sedevano gli astanti, compresa la Signora Bionda col Signor Marito della Signora Bionda. Ho
avvicinato la Milly, che assisteva anche lei, chiedendole se la mia ambasciata
fosse giunta a destinazione. La Milly mi ha portato in corridoio e mi ha detto
che sì, che l’ambasciata era giunta, ma che la Signora Bionda, pur essendo
interessata ad una conoscenza privata (e la Milly sottolinea che conoscenza non vuol dire che non resiste
dal farsi fottere da me) è impossibilitata a procedere in tale direzione, causa
eccessiva possessività del Signor Marito.
Come si fa, chiedo alla Milly. Si aspetta, conclude lei.
Sapori antichi: il vibratore magic wand della Hitachi è ricomparso sulla
scena. C’è poco da fare, la scomodità del filo elettrico è compensata dai
strabilianti e unici effetti che produce. La donna bestia ne ha goduto alle
urla per decine di volte, col suo bel culo striato di rosso. Il marito invitava
gli astanti a brandeggiarlo sulle sue pudenda, forzandola a mille orgasmi.
Giochetti, niente di serio. Bella coppia, comunque. Molto bella.
Alle ventitre e trenta il pubblico era davvero esiguo. Fine serata, c’è
declino. C’è la crisi. Lo spread è a 405.
Grazie alla compiacenza organizzata di Milly mi sono trovato nudo sul
suo letto con Alcyator e Rafaèl. Pochi spettatori, un lurido momento intimo.
Che bei corpi, quei ragazzi. E che bei cazzi. Sono convinto che la voglia
irresistibile di accoppiarmi con altri uomini non sia una vera e propria
omosessualità emergente. E’, più che altro, vizio depravato, scusa B. Lo dico
per non identificarmi con chi omosessuale lo è veramente e non merita di essere
messo accanto a me. La loro dignità va separata dal vizio. La loro è impellente
vita. La mia è solo sozzura.
Ho indossato l’anello nero alla base del cazzo e mi sono unito ai due
manzi porno. Il nostro è stato un incularci molto poco femminile. Nessuna
moina, solo piacere intenso. Rafaèl lo prende nel culo da me che gli sego il
cazzo, mentre Alcyator glielo tronca in bocca. Che affascinante odore di
maschi. Non puzza, ma erotico odore di cazzo e di pelle calda. La Signora
Bionda probabilmente ora avrà qualche elemento in più per giudicarmi e
considerare con maggiore attenzione l’ipotesi di conoscermi.
Alcyator mi incula con vigore mentre spompino Rafaèl. Rafaèl ce l’ha
più grosso di Alcyator e la donna bestia lo sa bene. Era andata via però,
peccato. Alcyator mi monta aderendo al mio corpo, cercando il cazzo che
durissimo mi penzola tra le gambe, oscillante sotto i suoi colpi. Mi piace
sentirmi sulla schiena quel toro, mi piace sentire il suoi muscoli, il suo
respiro. Mi accarezza piegato su di me, leccandomi. Sbattendo forte. Ansimiamo
rumorosamente fottendoci. Alcyator mi viene nel culo e avrei voluto che nel
medesimo istante Rafaèl mi fosse venuto in gola, ma gli è voluto qualche minuto
in più. Mi piace sentirmi schizzare in bocca. Mi piace il cazzo.
Poi assieme mi hanno divorato, spompinandomi sino a farmi schizzare.
Mentre guardavo le facce del mio parterre
eccitato. Al termine viene rotto il silenzio. Si alzano tutti, facendoci i
complimenti. Ci complimentiamo tra noi, con una stretta di mano con incrocio
del pollice e un abbraccio con pacca sulla spalla, da gladiatori. Sorridenti e
sudati. Una sorella ci dà degli asciugamani. Saluti, buona notte, alla
prossima. La Signora Bionda mi sorride salutandomi. Il Signor Marito no, se ne
va velocemente.
Piove. E’ mercoledì. Fa freddo. C’è poca luce.
Bonjour.
Nei limiti oggettivi.
Quando qualcuno si scusa con me mi da sempre un brivido di piacere ;)
RispondiElimina...ma Taz, perché ti sei scusato?...
B
P.S. : non ho capito perché la tua sia solo sozzura...a me leggendo questi post è venuta in mente la battuta di un film di Almodovar:"gli uomini vogliono questo. Grandi tette e una bella mazza". Che genio ;D
Ciao B, che piacere.
RispondiEliminaMi sono scusato perchè mi redarguisti in merito all'uso del termine depravazione.
La mia è deliziosa e viziosa sozzura, un distillato inebriante, sì.
Almodovar è un genio sì.
Ti lecco ovunque.
Piacere mio ;)
RispondiElimina...è sempre bello parlare con te.
B