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giovedì 26 gennaio 2012

La voce di merda

Certo che forse ci vuole anche un po’ di volontà perché le cose funzionino, dico io. Faccio un esempio. Compero i miei giocattoli da un tizio e una tizia, sposati, che li tengono a casa. C’hanno di tutto. Tu suoni, sali, a qualsiasi ora se li conosci (per questo ieri sera dicevo che non era impossibile procurarsi la rotella anche se erano le otto), poi giri per casa e c’hanno il finimondo. Lui è frocio marcio, un pompinaro compulsivo, fisicamente molto magro, sexy. Lei una donna normalissima, che una volta aveva un negozio di ottica, vendeva occhiali. Poi è fallita e con il Giulivo Culandro si è messa a fare ‘sta roba. E lei lo sa che a lui piace il cazzo, ma stanno assieme lo stesso e vanno d’accordo, si vogliono bene, ed è incredibile come la cosa più normale avvenga in casa di gente fuori come un’antenna.

Il che mi deprime ancor di più, perché io mi reputerei un po’ più normale di quelli, poi non so, magari non è così. Sta di fatto che a me ‘sta cosa di stare con ch amo non riesce. Poi, mentre ero uscito per comperare la rotella, per darmi tregua un attimo, pensavo alla Betta. Ho dei momenti in cui acquisto una prospettiva di analisi che definirei arcana e penso come un’educanda. Ma il quesito rimane. Come può una donna sposata, mamma di un bambino piccolo, slinguarsi con me? Come fa? Assurdo quesito da parte mia vero? Siamo al delirio vero?
Può essere.

Poi penso alla Domi (strano vero?) ed al torrente di ipotesi e considerazioni che facciamo e dico ma che cazzo le passa per quella fottuta testa di cazzomerda? Ha ragione la Ale: manca solo che mi dica “ti lascio perché ti amo troppo” e siamo a posto. Non ci capisco un cazzo di un cazzo di un cazzo.

Kappa poi fa la “conta delle figurine” e mi attribuisce i seguenti pseudo trofei: la Betta, la Squaw, la Ale, la Nica e la Sami. E mi fa pensare ad una cosa, semplice e agghiacciante.
Mi fa pensare che adesso ho la rotella, la Squaw, la Nica disponibile, l’eventualità di una capatina alla Casa, ma ho anche la sozza Giuliana al Flamingo. Ho tante opportunità in cui poter infilare il cazzo in uno sfintere appiccicoso, ma mentre ci penso sento, da un lontano angolino in fondo in fondo, una voce che dice: “Tanto stasera ti bombi di Minias e chiudi baracca alle dieci”.
E mi girano i coglioni a mille.
Perché quella voce ha un sacco di probabilità di avere ragione.

9 commenti:

  1. Sei un randagio, non te lo dimenticare, hai dei doveri, non te lo dimenticare, vivi come meglio puoi che per quanto ci è dato di sapere questa è l'unica vita che hai per farlo.
    Getta il Minias che non è la panacea dei mali del mondo e concediti ... a qualcuno che ti paghi per la tua arte, che tu hai un dono!

    k

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  2. Certe volte penso che ti diventino duri i capezzoli al pensiero che io mi prostituisca, vero fratellone?
    :D
    (scherzo neh)

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    1. Siamo tutti puttane, solo che cambia il prezzo!

      k

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  3. La mamma del bambino piccolo mette un po' di tristezza anche a me. Sono un esercito, a quanto vedo. Ogni tanto penso che siano un po' frustrate.

    B

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    1. Se tu la vedessi a piedi nudi la tristezza ti passerebbe, sai?

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  4. ...e si trasformerebbe in magia... ;)

    B

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  5. Stop Minias, usa la tua arte e il tuo dono. Noi facciamo il tifo per te. Tutti. GQ

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