Giornata dimmerda, non c’è che dire.
Che poi sono anche un po’ ingiusto a dire dimmerda, perché una persona stamattina ce l’ha messa tutta per farmi ridere e la stessa persona stasera mi fa compagnia, quindi dimmerda oggettivamente non è.
Forse soggettivamente è dimmerda, ma oggettivamente no.
Poi a me mi scappa pure il pensierino filosofico sulle troie (perché la Ale è una grandissima, enorme, siderale, ciclosincrotronica, stimabilissima Troia) e su quelle “perbene”, ed ancora una volta verifico che esce più del bene da quelle che sono conclamate donnacce che da quelle che sarebbero angeli del focolare in pectore.
Ma non ne veniamo fuori da ‘sto fronte, per cui fine.
Solidifico i pensieri che mi avete stimolato oggi e provo a sparpagliare qualche reazione qui e lì.
Sono un pirla.
Ecco, potrei chiudere così che sarebbe più che esaustiva la cosa.
Sono un pirla, un sognatore, un coglione affetto da distonia percettiva della realtà, un malato di adattamento della realtà ai propri sogni, un forzatore di segni e segnali. La cosa che più di tutte mi lascia qui come il pirla che sono è che nessuno di voi si sarebbe comportato come me, che nessuno di voi (non so verificarlo, ma lo sento) avrebbe mai creduto a quello che ho creduto io e avrebbe interpretato le cose come le ho interpretate io.
C’è poco da fare amici miei, io so tirar di cazzo, ma non so fiutare il vero. Io fiuto quel che mi piacerebbe fosse vero e siccome ci spero da così tanto tempo, finisco per fiutare una merda e percepire mughetto.
Vorrei tornare sulle Troie per un attimo. Perché anche su questo fronte ho un embrione di idea, ma è ancora fumosa. Io ho voluto, ma gliene voglio ancora, un bene pazzesco alla Ade. Si è tinto tante di quelle volte di amore intensissimo che non lo immaginate. Poi si è stinto ed è restato il bene. Poi si è tinto di nuovo. Ora è molto stinto, ma la vita è una giostra, gira, gira, la Ade tornerà un giorno, io lo so.
Perché dico questo? Perché io con la Ade non mi sono mai sbagliato.
Perché la Ade è pessima, ma la Ade è chiara. Trasparente, diretta, inequivocabile. Io l’ho sempre capita.
Ho i mezzi per capire quel tipo di donna.
Dove finisco a culo per terra? Quando mi prende la fibrillazione di voler dare una spugnata energica al passato e cominciare una vita nuova, normale, come quella delle persone normali.
E lì sbrocco e divento pirla. Un pirla paradossale.
Io mi sono innamorato davvero della Domi, ve lo giuro. E’ per questo che soffro come una merda, adesso.
Ma non riesco a non pensare che si è trattato di un incidente, come quando si scende a ficcanasare in panificio e ci si sporca di farina. Mica si è fornai, perché ci si è semplicemente sporcati di farina.
Quello che voglio dire, con questo sconclusionato interventino che più che altro voleva essere il modo per tornare a ringraziarvi tutti, è che io nel forno del fornaio, non dovrei andare a ficcanasare, perché quel che c’è la dentro, non fa per me.
Non è la Domi cruda non so cosa il tipo di donna che fa per me, la mezza mela di Aldo, Giovanni e Giacomo. Non posso farmi tentare dall’idea che sia salvifica la giovane donna non corrotta, perché non è vero che lo è, perché non è quella la via, il metodo, la strada, la maniera.
E’ per questo che sono un pirla. Perché applico una metodologia indiscriminata nell’individuazione della potenziale madredeimieifigli. Guardate come è nata la cosa con la Domi. L’ho puntata perché è figa e me la sono fatta piacere a cannone per il resto, perché era pulita, sana, giovane, diversa e l’ho mentalmente plasmata, adattata, ho chiuso gli occhi quando qualcosa non andava e li ho spalancati per ingrandire dettagli infimi. Ma non funziona così, non può. E infatti non può.
Non si può cercare l’amore con il metodo con cui si cerca la figa. Non si può puntare, agganciare e invece di scopare sostituire la fase con “dai conosciamoci che così mi innamoro un bel po’ e tu anche”, no.
Non funziona così.
Sono cose che faccio inconsciamente, ma devo starci attento, devo.
Ne va della mia pelle.
Pelle di pirla.
Non sei assolutamente un pirla. La differenza tra te e "noi" è che tu ci sei dentro e "noi" guardiamo alla finestra, e quando si è dentro si perde la visione globale delle cose, ma è normale.
RispondiEliminaQuando anche "noi" siamo nel nostro rispettivo "dentro", siamo pirla allo stesso modo se non di più ;-)
MaZ
Grazie MaZ.
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