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sabato 28 gennaio 2012

Approfondimenti estremi

Seguendo un preziosissimo consiglio datomi da Federica stamattina in chat, alle ore 13:00 sono partito alla volta di Domiziopoli, non annunciando il mio arrivo, con la ferma intenzione di setacciare la questione Domi per ottenerne un profilo sostenibile razionalmente, qualsiasi fosse il risultato, positivo o negativo.

Non sono stato accolto a braccia aperte, com’era prevedibile, ma ho comunque ottenuto la facoltà di parlare essendo ascoltato. Ho premesso che la mia presenza a casa sua era volta ad ottenere istruzioni circa quello che stava succedendo. Ho precisato che dette istruzioni, una volta ottenute con chiarezza sufficiente ad essere capite da me, sarebbero diventate acquisite: in altre parole, non sarebbero state soggette a nuova discussione nei tempi a seguire da parte mia, fatto salvo che lei stessa non sentisse la necessità di sostituire le istruzioni con nuove istruzioni aggiornate, rivedute e corrette.
Abbiamo adottato le procedure della qualità, in buona sostanza.

Bene. Ho allora proceduto a porre una serie di quesiti in merito a quanto sta verificandosi, ma più nello specifico mi sono premurato di chiedere che cosa dovrebbe succedere nel tempo di sospensione che lei mi richiede, che tipo di evento fosse in grado di dirimere il dilemma in merito alla mia possibilità di essere amato o meno. Ho ottenuto un’escalation di precisazioni, nel senso che dapprima le risposte erano evasive, ma incalzandola si sono fatte via via più precise, sino a giungere in statu quo.

Ed eccone la sintesi.
Mi accusa di aver interpretato il nostro rapporto con esagerata esuberanza, ponendola in disegni futuri dei quali lei non si è mai posta questione né necessità, invadendo il suo spazio vitale con i miei ingombri, invadendo persino la sua città, andando addirittura ad abitare a duecento metri da lei, frequentando i suoi amici e la sua compagnia. Troppo, tutto troppo e troppo in fretta. La cosa le genera ansia, senso di soffocamento, pressione, poiché attualmente lei non è in grado di disegnare il futuro con me, mentre io sembro avanti dieci anni, parlando di primavera, limoni, vacanze e mare e lei non si sente a suo agio.

Benissimo, dico. Benissimo se non fosse che a) queste motivazioni non sono le stesse di domenica scorsa e b) non abbia mai espresso un minimo di disagio o dissenso nelle cose che dicevo e facevo, ma al contrario era concorde e addirittura “felice” e c) rimarrebbe comunque ferma la democratica libertà, anche per me, persino per me, di cambiare città e casa sino a che Domiziopoli non diverrà un feudo e lei la feudataria. Ma non era la polemica il mio obiettivo ed allora ho posto un quesito più articolato, nella consapevolezza che la risposta potesse essere oggettivamente difficile, cosa che invece non s’è poi verificata.
Ho chiesto di effettuare un’ipotesi nella quale io NON mi trasferisca, NON la monopolizzi, NON faccia progetti sul futuro, NON mi introduca nella sua cerchia di amici (che poi, oh, a una cena sono andato eh) ed ho chiesto se, con quel quadro mutato, l’ansia andrebbe dissipatandosi e lei, in tali condizioni, fosse disposta a rimettersi con me ed ho ottenuto un lesto e rapido no. Motivazione del no? “Perché è finita Tazio, è fi-ni-ta, abbiamo avuto una storia di due mesi scarsi, sono successe delle cose e per me è finita.”
E se è fi-ni-ta cosa stiamo aspettando? Che tempo le serve? Non importa, avanti.

Istruzione numero uno: è finita. Su questo non ci tornerò mai più, come da premessa. E da promessa. Sottolineo che lo scopo di questa visita è, dal mio punto di vista, raccogliere il maggior numero di elementi utili a costruire giorni futuri totalmente diversi da quelli infernali appena trascorsi e lei concorda. Me ne attesta il dovere, prima che il diritto. Ed allora pongo un altro quesito. Chiedo se c’è qualcun altro. E mi viene risposto di no in maniera assai poco convincente ed allora scavo di più, motivando l’insistenza come perseguimento di quel diritto/dovere di cui sopra che ci ha trovato incidentalmente concordi e timidamente compare una situazione leggermente difforme dal no iniziale: si vede con un amico, ma sono solo amici e non è successo niente. Sai a me che problemi se anche fosse successo qualcosa. Ma incalzo, perché di amici con cui non è successo niente ne ha trecendosedici e io, francamente, non capisco che cosa distingua quell’uno dagli altri trecentoquindici.

Ed allora, per esasperazione, ma anche perché controllava l’orologio di continuo, quindi per fretta, mi rivela che questa persona la conosce da anni, che si sono sempre piaciuti e incrociati quando lei stava con qualcuno e lui no, poi lei si è mollata con il numero tre, ma lui si era appena messo con una donna e poi, prima di San Silvestro, egli ha interrotto i rapporti con quella donna e lei, ha iniziato a sentirlo e adesso lo frequenta, ma non è successo niente, nemmeno si sono detti che si piacciono.

Bene.
Acquisisco anche questa istruzione. E faccio verbalizzante sintesi.
Le dico che è una disonesta e falsa, ma glielo dico con calma, senza sbottare. Le dico di considerarsi totalmente libera e per sempre e le chiedo di non riservare a questa persona le menzogne che ha riservato a me. Poi, mentre tentava di avviare una mini arringa difensiva, la interrompo dicendole che andavo.
E sono tornato a casa.
Inutile commentare e rivedere le frasi e gli anacoluti, poiché tutto è di una chiarezza cristallina.

Lunedì darò disposizione al commercialista affinché contatti il proprietario di casa per proporre una transazione sulla penale, considerato che ci sono entrato una volta con Max e che la polvere che c’era sta ancora nella medesima disposizione che aveva quando ho ricevuto le chiavi.

L’argomento Domi è archiviato. Ho un gatto vivo nello stomaco, ma ha ragione lei: si è trattata di una storiella scopaiola di due mesi, colpa mia che l’ho sopravvalutata. Ma adesso basta. Non basta dire basta al dolore, ma è sufficiente dire basta alle mortificazioni ed alle umiliazioni inflitte senza nessun motivo di sostanza. E’ l’ennesima farabutta presa per il culo, se non smetto di infilarmici, mi conviene incominciare a dire che mi piace, per salvare la faccia.

L’unica cosa di cui sono felice è di non aver fatto saltare l’appuntamento con la Nica per questo chiarimento.
E’ quanto.
Grazie di avermi convinto Fede.

4 commenti:

  1. Adesso sì che la Nica dovrà farti molto male.

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  2. Bhe almeno cosi eviti di farti tutti sti problemi esistenziali sul tuo essere "troppo tutto"... Però Però, secondo me questo ammmore cosi "fantasticato", alla fine la deluderà assai.....e tornerà, o almeno cercherà di farlo.

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  3. La chiarezza non è mai indolore. Ma adesso puoi, anche se stai male, voltare pagina.

    Ti abbraccio.

    Fede

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  4. Chi l'avrebbe mai detto? Complimenti all'intuto femminile (Redda e PorchBetta), noi maschietti siamo sempre esseri di Serie B.
    Buon inizio settimana a todos GQ

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