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domenica 22 gennaio 2012

Venticinque minuti

Freddo polare, arrivo che lei è già lì. Espressione dolente, segni di sofferenza sul volto teso. Mi siedo accanto a lei. Mi guarda imbarazzata e poi mi chiede di poter parlare per prima. Permesso accordato.

Tutto in un fiato.
Concetto semplice.
Inattaccabile.

Si tratta di una situazione che ha radici natalizie. E’ da quel momento, un mese fa, che la Domi sente con crescita progressiva che se non ci sono non le manco. Il culmine ha iniziato il suo rush domenica scorsa, quando le ho chiesto il giochino dei collant senza mutande. Ha provato fastidio. Ha provato il desiderio di essere altrove. Poi è partita per Roma e non le sono mancato, mai. Anzi. Al punto di aver forzatamente aggiunto un giorno non richiesto alla permanenza. Al punto di essere venuta a sapere di dover uscire con le amiche e di non aver provato nessun disagio nel sapere che non mi avrebbe visto dopo una settimana, ma al contrario ha provato il sollievo di vedere le amiche. E a quel punto ha colto la palla al balzo, ma se ne scusa eh, se ne scusa tantissimo. La festina di laurea era per diluirmi nell’eventualità che io avessi insistito per vederla. Un mese di decadimento progressivo, durante il quale ha realizzato che forse dipende da valori diversi e passioni diverse: per lei il sesso non ha l’importanza che ha per me, ad esempio. E si rende conto di essere inadeguata alle mie esigenze e questo la mette a disagio. Poi ancora: io sono monopolizzante e lei ha tanti amici e dirmi che non ci vediamo per vedere gli amici la mette a disagio, ma d’altra parte non vederli mai la mette a disagio con loro. Perché lo vengo a sapere solo ora? Ma mentre formulo la domanda mentale lei mi dà la risposta e si scusa per non avermene parlato prima, ma data la delicatezza della cosa, dato che si parla dei miei sentimenti che rispetta e vuole trattare coi guanti bianchi, desiderava essere certa di ciò che provava e ora, purtroppo, lo è e, pur avendo sbagliato le mosse, è lì a parlarmene. Si affretta ad aggiungere che potrebbe essere un periodo di scoglionamento dovuto al lavoro e in questo senso mi implora con garbo e accorata cortesia di affrontare in maniera adulta la cosa, di non scomparire nel nulla incazzato, di mantenere il contatto, per aiutarla a capire, per cercare di capire meglio cosa le stia succedendo, per capire se mi ama o no. Ah.

Tutto in venti minuti. Venti minuti di mio assoluto silenzio e di suo assoluto concitato monologo con lo sguardo fisso a una fontana di pietra davanti a noi. Al termine, silenzio collettivo.
Cinque minuti di silenzio collettivo in cui lei non mi ha chiesto niente ed io non avevo niente da dire.

Mi sono alzato col mio bel magone peloso in gola e ho detto solo: “Se non c’è altro io andrei allora.”
Non ho ottenuto nessuna risposta e, quindi, sono andato.
Svoltando ho visto che piangeva, ancora seduta sulla panchina.
Mi ha sbrecciato il cuore vederla piangere, ma non sono tornato là.
Era l’ultima cosa che le serviva, che io tornassi là.
Per cui sono andato alla macchina
E lì ho pianto anche io, con tutta la discrezione e la dignità di cui sono stato capace.
Era un gran pezzo che non piangevo, ma lo so fare ancora.

Questa è una gran brutta botta.
La peggiore da tempo.
La peggiore.

12 commenti:

  1. A parte la sensazione di inadeguatezza e il fastidio difensivo conseguente, il resto secondo me è un cumulo di balle per fuggire in modo dignitoso. La tua reazione mi è piaciuta.
    Molto.

    B

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  2. Ottima reazione, un vero signore. Devvero.
    MaZ

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  3. Mi spiace, non me lo sarei aspettato un discorso del genere dalla Domi. Non so che dire.
    Un abbraccio. Forte. GQ

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  4. Posso unirmi all'abbraccio di GQ? Grazie.

    B

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  5. Capita di innamorarsi di chi non fa per noi. Lo avvertiamo fin dall'inizio come un sottile disturbo, ma chissà perché lo rimuoviamo. Il difficile arriva adesso che ti ha chiesto di non sparire, e sinceramente non so se lo farei. Fatti forza fratello, ce ne va davvero tanta

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  6. Spiace, amico mio.
    Però visto da qui, è decisamente sfumato di cose incomprensibili questo epilogo.
    Certo, le cose scritte non sono mai le cose vissute, ma comunque sembravano esserci basi diverse.
    Per di più, da qualche parte ricordo un concetto di "morosi", si?
    Ora però quello che non riesco VERAMENTE a digerire è aver percepito che le piacesse il sesso, mentre lo dichiara nella sua personalissima "score matrix", a distanza di settimane, poco importante.
    Posso dirla tutta!?
    A mio avviso, ha temuto le conseguenze lato sentimentale/coinvolgimento, ha ingigantito le cose non dette, da semi-junior-manager tutta manuali e teoria, ha in modo infantile soggettualizzato e si è sentita mancare l'aria, succede nonostante l'età a coloro che non hanno ancora vissuto abbastanza.
    Concettualizzando, un sciocca.
    Ora?
    Guarda, la mia ex moglie un giorno ha stupito tutti con questa perla di saggezza; "qualunque problema oggi palesemente irrisolvibile, tra 12 mesi, nel bene o nel male, sarà un non-problema, aka, superato!"
    Leggici il messaggio che vuoi in questo, ma pensa al gennaio 2013 e vedrai che le cose saranno decisamente diverse.

    Tieni duro, ...

    k

    PS: riflettendo, stai andando a vivere a Domistown fondamentalmente per colpa sua, se il capitolo è chiuso/chiuso, urge battezzare casa "usando" almeno una triade delle sue amiche del cuore perché a casa mia uno triste sul terreno altrui è da evitare.
    Fidati, le daresti la certezza che bene ha fatto a mantenere la sua religione non "sposando" la tua.
    Un toga party, fratellino?

    ;op

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  7. Grazie a tutti davvero, il vostro abbraccio mi è arrivato forte e caldo.
    E’ andata di merda, non so cosa dire, non so a cosa pensare.
    No, non è vero che non so a cosa pensare.
    Di cose che non sono in bolla ce ne sono parecchie, ma mi sto imponendo di non cominciare la macerazione attorno ai dettagli perché è veramente auto flagellante e io, ve lo dico, di auto flagellarmi non ho coglioni. Non ho coglioni di pensare a niente, ho solo voglia di cervello sgombro e basta.
    E poi, diciamocelo, anche se saltano fuori un paio di ragionamenti interessanti che intaccano brutalmente la così cristallina e “adulta” arringa di cassazione della Domi, cosa cambia?
    Mi dice forse “ah scusa, sì, sì hai ragione ti amo alla follia, tana liberi tutti”?
    La perla di saggezza della tua ex moglie, K, me la voglio far tatuare. E’ una regola di vita micidiale. E anche versatile: vale nel bene e anche nel male. Senti qui come suona:
    “qualunque felicità oggi palesemente estasiante, tra 12 mesi, nel bene o nel male, non sarà più la stessa"
    E’ perfetta.
    In ogni caso, continuo a ripetermi che nessuno è all’ospedale e nessuno è all’obitorio.
    Non mi serve a molto, ma continuo a ripetermelo.
    Perché anche se non mi serve a molto, è la verità.
    Grazie ancora, siete degli amici veri, anche se non ci conosciamo.
    Ma è poi vero che non ci conosciamo?

    Adesso posto un post interessante e poi tento di lavorare qualcosina.

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  8. Cazzo. Mi sono imposta di non leggerti, perchè ho dovuto consegnare la tesi stamattina e queste ultime notti se ti leggevo mi prendevo e mi deconcentravo. Ero arrivata fino alla tua decisione di trombarti la Nica. E ora sinceramente non mi aspettavo una svolta del genere da parte della Domi.
    Mi spiace, Taz.
    Davvero, le parole riescono ad uscire dallo schermo ed arrivare anche al nostro cuore, e l'apologia di questa storia leggendoti me la sono vissuta un po' anche io sulla pelle.
    Però, c'è una cosa che non mi torna, è vero.
    Non so se spinto dall'entusiasmo e dalla felicità tu abbia inconsciamente tralasciato dettagli chiave, o se tu li abbia volutamente evitati, però tante cose del rapporto vostro e di Domi vengon fuori solo adesso. E no, tante evidentemente le sapevi anche da prima. Perchè prima che lei parlasse praticamente già avevi intuito ciò che ti avrebbe detto.
    Il disagio tuo sessuale così forte ed esplicitato con la Domi salta fuori solo ora, ovvero; prima c'era solo stata l'ipotesi che lei da sola non potesse bastarti, ma non in quanto Domi, ma in quanto singola donna; ovvero, manco la Nica da sola ti basterebbe in fondo, quello che ti frega è la diversità, il dover variare.
    Insomma, che la Domi non fosse mai stata una spericolata dal quel punto di vista lo si era capito, ma il messaggio che era passato era anche che con te ora si stesse totalmente aprendo a nuovi orizzonti, anche con grande entusiasmo. E che sessualmente foste appagati entrambi, non frenati o contenuti.
    Non so, sarà che ovvio c'è differenza tra viversele e leggerle certe cose, solo te puoi sapere come stavano realmente le cose, ecco.
    Però dalle parole sembrava esserci davvero amore, un sentimento..
    Non so, a questo punto ti direi di dare un peso alle parole, Taz.
    Possibile che fosse tutto solo un'illusione?
    Stavolta sembrava sincera...
    Ma, se ci penso bene, anche con la Tanya è stato lo stesso.
    Tutto nato, esploso e finito nel giro di due mesi.
    Ci si può davvero innamorare e disinamorare nel giro di un pario di mesi, dici?
    Decidere di cambiare la propria vita per l'altro, svoltare, se era solo un sentimento passeggero?
    Non voglio fare la stronza pesante, davvero, però secondo me ogni tanto ci dovresti riflettere su ste cosette qua, se vuoi capire davvero te stesso, che quando ci metti di mezzo case e cambio di città secondo me non è che puoi affrontare le cose in maniera leggera...
    Un besito, e non te la prendere, ti voglio bene Taz, ma ogni tanto qualche strigliata te la devo pur dare!

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  9. A me però è piaciuto. Il tuo entusiasmo, il volerci credere,il passare un po' dai tuoi modi di vedere la vita ai suoi, ai ricattini (veri, eh sì) ricordati da Anonima Veneziana, i capelli rossi della Domi, tutto. E anche se grazie a te ho finalmente capito quello che spesso dicono delle mie storie -partenza a razzo, finale a cazzo- un uomo capace di partire così e decidere di cambiare casa & vita, passeggiare nel parco e regalarti le palline da geisha mi è simpatico. Taz, non fingere di essere un altro: è proprio uno spreco.

    B

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  10. la parola magica è TEMPO.
    per abituarsi al colpo, per rilfettere, per chiarirsi dentro.
    ci vuole del tempo. io vedo tutti i difetti evidenziati da anonima veneziana ma ho visto anche altre cose belle.
    distraiti tà, frequenta le "donnacce" ripristinati e portati al punto di guardare non limitandoti esclusivamente a vedere.
    un abbraccione grande grande grande.
    silvia

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