Bonjour, è giovedì 22 marzo 2012.
Scopro con felicità che l’ora cambia questo weekend e non il prossimo,
come erroneamente scritto da me da qualche parte. Meraviglioso. Oggi si
festeggiano gli indimenticabili: Beato Clemente Augusto Von Galen, Santi
Callinico e Basilissa, martiri, S. Lea (IV sec.), S. Nicola Owen (1550-1606).
Il meteo dice che è poco nuvoloso, che i venti saranno prevalentemente deboli e
soffieranno da est con intensità di 6 km/h, con possibili raffiche fino a 9
km/h, che le temperature saranno comprese tra 7°C e 21°C . Il mio cazzo
semieretto e scappellato è un’autentica opera d’arte seducente.
Ricetta di comunicazione del giorno:
L’avevo notato casualmente, durante lo scorrere delle immagini del
telegiornale. Appena l’ho visto ho modulato una bestemmiaccia secca, perché
sbagliare concept è concesso (e talvolta doveroso, fortunatamente per noi) al
mobilificio di Perazzoni Pierandrea, ma non ad un partito politico e
assolutamente non ad un partito politico che ha i suoi cazzi da risolvere. Che,
pur essendo sempre inferiori ai nostri cazzi da risolvere, ha una certa
implicazione nel volume di questi ultimi.
Ecco il manifestino propagandistico del partito in questione.
“L’ITALIA PRIMA DI TUTTO.”
Ora, io dico: ma un partito che aspira a governare l’Italia, cos’altro c’avrebbe
da fare oltre ad occuparsi dell’Italia? A mio avviso null’altro, ma a loro
freudiano avviso evidentemente no, dato che hanno avvertito l’esigenza di
indicarci l’ordine con cui vorrebbero fare le cose: prima l’Italia e poi TUTTO
il resto.
Ma TUTTO il resto cosa? Poi apro un giornale, leggo delle cose e
capisco. Sì. Ce n'hanno.
Ma non basta. Non paghi del messaggio infelice, continuano.
“Ricostruzione. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO”
Eh no.
Non è mica così eh, raga. Vi spiego, sedetevi.
In nome del popolo italiano lo dice il Presidente della Repubblica, che
per ragioni istituzionali è il Presidente di tutti e lo dice il giudice a
pronuncia della sentenza, che per ragioni istituzionali applica la legge di
tutti.
Va ben, parliamone, ma il concetto è quello, non divaghiamo.
Voi, amisgi depressi e deprimenti del PD, parlate per una quota del
popolo italiano, quota virtuale tra l’altro, perché non siete al governo dai
tempi di Pirro Re dell’Epiro e siete un partito e non un’istituzione per cui,
ad esempio, dovete avere la certezza che in mio nome non parlate. E nemmeno in
nome di Scilvio. Dio com’è porno questo accostamento, ma oramai è andata.
La frase, quindi, per essere veritiera, dovrebbe essere modificata in “Ricostruzione.
IN NOME DI UNA INDETERMINATA QUOTA PARTE DEL POPOLO ITALIANO” che però mi rendo
conto vada perdendo un po’ di appeal e incisività. Forse si potrebbe tentare un
mix and match con l’head, vediamo.
“Ricostruzione DELL’ITALIA, PRIMA DI TUTTO” che sarebbe foriera di
buoni auspici, sì. E sistemerebbe l’imbarazzante mistake scappato nell’head. Sì
questa mi pare una buona base di partenza.
Io, però, non vorrei che andasse perduto, quell’head. Lo vorrei sentire riecheggiare con imponenza: “IN
NOME DEL POPOLO ITALIANO”. Vorrei sentirlo tuonare nelle aule di giustizia
dove, voglia dio, il giudice condanni i vostri gaglioffi assieme agli altri
gaglioffi, in un’onda montiana tecnica che vi vede nuovamente uniti con l’opposizione
in una convergenza parallela che vi faccia sparire nelle fottute latrine della
Cayenna.
Che non è una Porsche, no.
Anche la campagna pubbblicitaria con i volti delle persone e le loro aspirazioni mi sembrava campata in aria, almeno io non ci ho visto niente e come dici tu pare ci sia quasi la paura di parlare al proprio elettorato tradizionale, come se per accaparrarsi i voti del grande centro si perdessero pure quelli delle piccole sinistre.
RispondiEliminaArtemisia_Lockhaart