“Stasera ti va di mangiare del
pesce?” le chiedo mentre si asciuga i capelli nel caldino del bagno
imperiale, che fa caldino anche in soggiorno che ho acceso due ciocchi, così,
per far Vecchia Romagna Etichetta Nera con la sua atmosfera.
“Sì” mi dice sorridente,
strofinando i fusilli bagnati con l’asciugamano.
E pesce sia.
Ritorno e picchietto sul notebook.
Lei non chiede e non sbircia, è una brava bambina.
E’ venerdì sera, c’è tutto il weekend davanti, ma che bello.
Vedremo di metterci dentro qualcosa, perché è importante metterci
dentro qualcosa.
E’ come l’alimentazione: bisogna mangiare di tutto, per stare in
salute.
Guardo il meteo e sembra che il probabile brutto slitti in avanti.
Molto bene, dai. Se domani c’è il sole va benissimo. Vado a comperare la carne
e faccio due cosette ai ferri che lì fuori c’è un caminone da trentasei
persone. Massì.
Sembra di essere in vacanza. Veramente eh. Sarà l’ambiente nuovo, la
stagione nuova, la sua compagnia. Che nuova non è affatto, anche se, per certi
versi, in lei sono cambiate molte cose che la rendono nuova.
Certa è una cosa e me la sono detta oggi, con cautela. Vi sono ambiti
che non esplorerò. Non ho nessuna intenzione di impantanarmi con richieste di
deroga alla fedeltà, nè ho nessuna intenzione di assicurare fedeltà, così come,
in generale, non ho nessuna intenzione di affrontare il tema della fedeltà in
assoluto, né mia, né sua. Non è richiesto affatto, lo dico a me stesso, più che
altro. Perché la tentazione di “ripulirmi” per essere un altro ce l’ho sempre,
latente. Ma non stavolta, no. Che poi non so nemmeno cos’è, stavolta. E’ una
storia? Non lo è? Non ho nessuna intenzione di rispondermi. Non sono cazzi
miei. Mettiamola così.
Ciò che invece voglio, fortissimamente, è essere esattamente il deficiente
che sono. Sì.
Ho voglia di giocare d’azzardo, per vedere se vado bene anche se sono
un deficiente.
Inamovibile.
Così sono. Quel che vedi è quel che hai. As is.
E lasciamo la parola al tempo, con calma.
Calma.
Calma piatta.
Intanto una cosa è certa: stasera si mangia pesce.
E si beve del vino bianco.
Ma fermo.
Calmo.
Anche lui.
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