Oye como va, bene e tu?, bene, bene, presentato il brief?, presentato,
presentato, solo che i cazzoni non produrranno un briefing prima di giovedì a
mezzogiorno, ma dove cazzo vogliono andare questi?
Non lo so Chiara, non lo so. Diciamo che sono un pochinino nerd, ecco
tutto. Sei contenta che è primavera?, ma è domani primavera, anche tu, no, è
oggi, c’è stato l’equinozio stamattina.
“Ah, il fancazzismo del cavallo!”
mi dice sbottando una risata calda.
“Oh, è vecchia come lo scroto
rugoso di mio nonno questa, sappilo” dico.
“Pffffffff cheppalle, sempre a
puntualizzare, gnì gnì gnì gnì gnì” dice.
“Che cosa stai facendo?” mi
chiede.
“Il direttore creativo, cioè
assegno ore e risorse, chiedendomi cosa ci sia di creativo in questo. E tu?”
rispondo.
“Preparo un carousel per un
negozio di borse.” mi dice mesta.
“Capezzoli duri dall’eccitazione,
suppongo” incalzo impietoso.
“Da far male, guarda.” mi
risponde con maggiore mestizia.
“Progetti per la settimana?”
chiedo.
“Domai pomeriggio sono a Torino”
attacca con maggior brio “che vado a
consegnare un rough e dopo mi fermo lì che esco a cena con un amico. Poi
giovedì rientro e vediamo le meraviglie prodotte. Se funzionano e non ci sono
casini venerdì vado a Ravenna, li incontro di nuovo e venerdì sera torno a
casa.”
Bella storia.
Speriamo non ci siano casini.
Ci salutiamo simpaticamente e ci sentiamo domani in mattinata.
Poi penso e avverto un bruciorino all’uretra. A metà tra il piacevole
ed il doloroso.
Se domani sera esce a cena con un amico, ma poi rientra per il briefing
di giovedì, vuole probabilmente dire che si fermerà a dormire dall’amico. O a “dormire”
dall’amico.
Per un istante focalizzo la sua schiena nuda, inarcata, con quelle vertebrine
pronunciate.
Che bel doloroso piacere deviato immaginare che andrà a letto con un
altro.
Speriamo lo faccia davvero.
Mi sento eccitato.
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