Il somarone cantante

Mi sono portato a pranzo il Costa. Sì lo so sono una zoccola. Una zoccola curiosa, lo so.

Ci siamo piazzati all’Osteria Quellanuova e ci siamo messi a chiacchierare. L’ho visto subito rilassato, perché il Costa mal sopporta i miei sbalzi umorali. Lavoro, sviluppi, opinioni, solite cose.

Poi gli ho detto che sono stato a far colazione dalla sua morosa e gli ho riportato tutto. Perché le zoccole curiose vogliono sempre sapere di più.

E allora mi ha detto che sì, che lui e il Loca si sono scambiati un’occhiata del tipo “muto!” quando hanno visto la Squinzy e me. E lo hanno fatto per non essere spinti ad attraversare la strada e salutare la Squinzy. E sin qui, ok, lo capisco, va bene.

Ma poi gli ho detto del commento della Susy (“Perché non ce la presenti una sera di queste? Mi sa che è birichina birichina…”) e ho chiesto quel ‘ce la presenti’ a chi si riferisse, se a lei e lui o a loro quattro.

Ed il somarone ha iniziato a ridere e a dire che non ne ha idea e allora ho capito che voleva fare la stronzetta che si fa pregare e io l’ho accontentato. Tira, molla, tira, molla e alla fine, grattandosi la testa come se avesse i pidocchi e tentando vanamente di nascondere un sorriso di soddisfazione imperiale, ha ceduto. Perché se non si possono dire a nessuno, certe luride prodezze, che cazzo le si fanno a fare?

Eh.

Cerchiobottista collaudato, il Grande Costa ha iniziato una tessitura di massimi sistemi che sfioravano i limiti dell’atmosfera e io sono stato costretto più di qualche volta a riportarlo in quota ossigeno. Insomma, in sintesi estrema, pare che dal weekend precedente, quello dove anche io ero stato invitato, si sia verificata una mattanza parecchio avanzata, anche se non del tipo “tutti contro tutti”. Pare, ma pare eh, che la Emy, opportunamente dissetata a vodka, abbia deciso di lasciarsi andare con il suo fidanzato Loca, mentre il Costa con la sua fidanzata Susy e l’amica della fidanzata medesima, tale Sonia, si lasciavano andare pure loro. Insomma pare, ma pare eh, non vi è nulla di certo, ciò che viene detto viene anche immediatamente negato, che tale disinibita mattanza sia piaciuta alla Signorina Emy, che era l’ostacolo insormontabile e che, anche nell’ultimo weekend, la mattanza a cinque di tipo “ciascuno sul suo” si sia ripetuta nuovamente.

E bravi. Il Quintetto di trombe. Bravi, bravi.

Mi informo su come sia ‘sta Sonia ed il Costa inizia a fare gesti col braccio, in circolo, che mi sembrava un vigile in mezzo all’incrocio. Poi s’è guardato intorno, s’è quasi steso sul tavolo ad agguantarmi l’avambraccio, sussurrandomi “Tà. Un puttanone pazzesco. Due minne così. Una fica. Una fica. In-sa-zia-bi-le”. Chi l’avrebbe mai detto che la Susy avesse amiche simili? Insospettabile.

Interessante, comunque, anche se da verificare.

Poi chiedo com’è la Emy nuda.

“Tà. Da segno della croce. Da segno della croce. Se mi metto che la penzavo mi si mette dritta la minghia anghe qquà”. E che fosse da segno della croce lo immaginavo, sì.

Chiedo se, a suo autorevole dire, passeranno mai al tutti contro tutti. Non l’avessi mai fatto. Marasma.

Sintetizzo il delirio: punto uno il Loca non deve sapere che a lui piace il cazzo, per cui tutti contro tutti col Loca, negativo. Punto due: è presto per capire la Emy come evolverà. Per ora si diverte a farsi chiavare a manovella dal Loca davanti a loro, guardandoli, ma fine della processione. Che lui sa che il Loca scalpita, perché fare mucchio scopandosi solo la morosa è come andare all’Oktoberfest portandosi la birra da casa.

E sono d’accordo. Però non si può dire, da cosa può nascere cosa. E lui mi dice speriamo.

Non mi esorta ad unirmi. Non mi getta ponti d’oro. Non mi manifesta la mancanza lancinante della mia presenza. Ed io non mi invito e tiro dritto.

“Oh Tà. Ma con quella?” mi chiede steso sul tavolo, facendo la mano a pigna che va su e giù a segno di punto di domanda.

“Amici” rispondo.

E lui non dice niente. 

Ma io so che disapprova. 

Perfetto.