Mi sono liberato del mio interlocutore, finalmente. E manca poco e poco
sforzo. Andrei via anche subito, non fosse che aspetto una persona alle
diciannove e quindici. Ma sarò salame a fissare appuntamenti alle diciannove e
quindici? D’altra parte, sino a stamattina, mica sapevo dell’evoluzione
straordinaria della giornata. Sino a stamattina mi vedevo a cena alla Solita,
stasera.
E invece no. Ha!
Sono semplicemente entusiasta di quel posto. Oggi mi ha autenticamente
stregato. Ha delle potenzialità incredibili, devo ammetterlo. E’ stato come
svoltare l’angolo della macelleria Boselli e trovarsi alle Isole Vergini.
Incredibile. E poi la SquinzyChiara nuda ci sta che è un incanto. Diciamo che
la SquinzyChiara nuda e scalza sta che è un incanto ovunque. Cazzo se si è
disinibita, oh. Fantastico, fantastico.
Cosa mi preparerà per cena? Cos’avrà addosso? C’ho tutto un movimento
di dentro che mi eccito con l’aria.
Mi verrebbe da chiedermi anche cosa mi sta succedendo, MA ME LO
PROIBISCO.
Palla al piede e pedalare, non c’è tempo per i quesiti e non ME LI
PORRO’ MAI.
Detto questo, c’è invece una cosetta che mi rifrulla da quando sono
venuto via da là. Una cosetta semplice quanto costosissima, ma che sarebbe
davvero azzeccata e stra-azzeccatissima.
In quella casa, il nirvana lo si raggiungerebbe se facessi installare,
vicino alla mega pergola esterna, una Jacuzzi Wood con idromassaggio.
Sento i capezzoli delle signore che si stringono e sporgono, inscuriti
e sensibili.
Ditemi, adesso ditemi. Immaginatevi la scena.
Giugno, esterno notte, grilli e lento tramonto. Si è appena gustata una
deliziosa cena di pesce ai ferri cotto da me medesimo. Origano, chiacchiere, un
buon armagnac. Sono vestito di bianco come un capitano di una goletta olandese
alle Antille nel 1847. Bermuda, camicia aperta, scalzo. Lei un vestito di
leggero di cretonne di seta bianca, trasparente, scalza. Io mi alzo e click,
accendo le luci nella Jacuzzi. Premo e blublublublu, comincia a gorgogliare e
in cinque minuti l’acqua è a 30°C. Negli stessi cinque minuti, io ho piantato
in un secchiello da ghiaccio una bottiglia di Veuve Cliquot e la porto, assieme
a due flut, accanto alla mitica Jacuzzi. Musica jazz dalle finestre aperte, ci
immergiamo nudi e ci lasciamo idromassaggiare sorseggiando champagne sotto la
volta celeste tempestata di stelle.
No, dico, come la vedete questa?
Però piano, piano, piano, guardiamoci questa.
Giugno, esterno giorno, pomeriggio. Sole splendente, musica reggae, si
prende il sole nudi e si studiano le proprietà organolettiche dell’origano. Mi
alzo e vado a preparare due americani ultragelidi. Esco e mi immergo nel
blublublu senza riscaldamento, sorseggiando l’americano ultragelido assieme
alla morissima Squinzy, rinfrescati sulla pelle rovente e baciati dal sole.
No dico, la buttiamo via questa?
Adesso telefono al Ruggi e sentiamo come la prende.
Secondo me non gliene può fottere un cazzo di meno, ma sentiamo.
Cosa ne dite, eh?
La buttiamo via questa ideona sfolgorante?
Io direi di nao.
Una Jacuzzi non si butta. Mai. E nemmeno il resto. Sfolgora.
RispondiEliminaB
Ti leccherei i piedi mentre sorseggiamo nudi champagne nella Jacuzzi, collega.
RispondiEliminaBuongustaio.
RispondiEliminaB
Da vero buongustaio vorrei aggiungere che, in realtà, vorrei iniziare a leccarteli prima dell'abluzione champagnata.
RispondiEliminaL'acqua fa perdere quel bouquet che per noi estimatori è essenziale, è essenziale.
Sì belli però lo Champagne prima dell'Armagnac, non dopo. Sennò sono cazzi.
RispondiEliminaTazio, la prima, la prima... odio il sole, mi piace lo Champagne. :D
RispondiEliminaConcesso. Non ti farei mai perdere il bouquet ;)
RispondiEliminaB
Spero in un inteso ed erotico bouquet da condividere nella più condivisa delle emozioni.
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